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Renzi: ''Lezioni su priorità? Noi le abbiamo già chiare''

26 agosto 2014 | 16.49
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Il saluto del premier e segretario Pd alla Festa nazionale dell'Unità, al via oggi a Bologna (LEGGI): ''Italiani ci hanno affidato un mandato da far tremare i polsi. Ma è quello che stiamo cercando di fare giorno dopo giorno con le riforme: dal Senato alla scuola''. Renzi vede Padoan, lavora al prossimo Cdm e stringe sui 'mille giorni' Pubblica amministrazione, arriva il taglio di permessi e distacchi sindacali. Scuola, con la riforma si va verso l'eliminazione delle supplenze

Renzi al raduno di San Rossore (via twitter)
Renzi al raduno di San Rossore (via twitter)

"Ogni tanto qualcuno ci viene a fare la lezione sulle priorità, che noi abbiamo ben chiare. E che riguardano, complessivamente, l'assetto dell'Italia, la sua capacità come comunità di fare fronte agli impegni presi e alle sfide di una competizione globale, alla nostra storia e al futuro di un grande Paese europeo, tanto più nel pieno del nostro semestre di presidenza dell'Unione". Lo scrive Matteo Renzi in un saluto alla festa nazionale dell'Unità (LEGGI) che parte domani a Bologna. Un messaggio che arriva nella settimana del primo Consiglio dei Ministri, con lo 'Sblocca Italia' sul tavolo.

"È questo il senso dei mille giorni, che i soliti noti hanno voluto leggere come un rallentamento della nostra azione di cambiamento, e invece ne costituisce l'orizzonte, la profondità, l'intensità di un mandato di legislatura. Un compito che ci impegna come governo e come partito", sottolinea il premier e segretario del Pd.

Renzi mette l'accento sul 40,8% ottenuto dal Pd nelle ultime elezioni europee. Un risultato che dà ''orgoglio'' ma che assegna anche una ''enorme responsabilità''. E' il ''carico di un mandato, di una missione quasi, affidataci da più di undici milioni di elettori, ma che vale per tutti gli italiani che sentiamo di rappresentare al governo di questo Paese. Corrispondere a questo affidamento non è facile, fa tremare i polsi. Ma è quello che stiamo cercando di fare giorno dopo giorno. Con le riforme istituzionali, il Senato e il titolo V, assieme a quelle economiche, sul lavoro, la pubblica amministrazione, la giustizia civile, la scuola, la cultura''.

Ma sono numeri che fanno sì che oggi il Pd sia ''guardato in tutta Europa, e non solo, come un riferimento, talvolta indicato come modello dai nostri partner socialisti, come in passato facevamo noi con il New Labour britannico o la Neue Mitte tedesca".

"Anche questa è una responsabilità che sentiamo come democratici e che non mettiamo là in una teca, come un trofeo, ma come un investimento sul nostro futuro -prosegue il premier-. Un partito sveglio, in rete, ficcato nel territorio come un chiodo, impegnato non a parole sulla parità, aperto al mondo, curioso, ambizioso, intransigente sui diritti da difendere, come abbiamo fatto riportando a casa Meriam o andando in Iraq a dire ai profughi che scappano dal terrore che l'Europa è lì con loro".

"I giorni della Festa de l'Unità di Bologna saranno l'occasione per preparare una stagione di governo che sarà difficile e appassionante, perché stiamo cambiando l'Italia", scrive ancora. "Coinvolgendo, e non escludendo. Correndo, ma senza lasciare nessuno indietro, come il Festina lente (affrettati lentamente) che mi ha accompagnato per tanti anni a Palazzo Vecchio a Firenze. Aprendo, senza perdere mai il senso di chi siamo e da dove veniamo", aggiunge il premier.

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