Il teologo protestante tedesco Wolfhart Pannenberg, gigante della teologia luterana del XX secolo, è morto all'età di 85 anni a Monaco di Baviera. Nelle sue opere predomina la questione della natura del sapere teologico; nella storicità della rivelazione, intesa come un grande gesto di Dio, è trovata per via indiretta la prova della realtà di Dio e della sua autorivelazione.
Tra i numerosi libri di Pannenberg tradotti in italiano figurano "Che cos'è l'uomo? L'antropologia contemporanea alla luce della teologia" (Morcelliana), "Cristologia. Lineamenti fondamentali" (Morcelliana), "La teologia e il regno di Dio" (Morcelliana), "Epistemologia e teologia" (Queriniana), "Il destino dell'uomo. Umanità, elezione e storia" (Morcelliana), "Questioni fondamentali di teologia sistematica" (Queriniana), "Antropologia in prospettiva teologica" (Queriniana), "Fondamenti dell'etica. Prospettive filosofico-teologiche" (Queriniana), "Teologia e filosofia. Il loro rapporto alla luce della storia comune" (Queriniana) e i tre volumi della "Teologia sistematica" (Queriniana).
Pannenberg ha studiato filosofia e teologia nelle università di Berlino, Gottinga, Basilea e Heidelberg, dove si laureò nel 1953 e dove dal 1955 al 1958 è stato libero docente. Ha quindi insegnato alle università di Wuppertal e Magonza. A Monaco di Baviera ha concluso la carriera accademica come professore di teologia sistematica e direttore dell'Istituto di teologia sistematica ed ecumenica. Panneberg è stato uno dei teologi maggiormente impegnati nel dialogo ecumenico con la Chiesa cattolica. (segue)
