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Franceschini: dall'Eliseo al Colosseo, confronto a tutto campo con la stampa estera

21 novembre 2014 | 17.08
LETTURA: 7 minuti

Il ministro si sottopone ad una sorta di 'question time' con i corrispondenti di giornali stranieri in Italia e sul teatro romano chiuso per sfratto dice: "Devo dare fiducia a Barbareschi". Sulla riapertura dell'arena del Colosseo: "Immagino nell'anfiteatro musica classica e dramma antico". Quanto alle Olimpiadi ritiene che "sarebbero un'opportunità formidabile per l'Italia". Poi rivolge un appello su Pompei: "Non date una rappresentazione drammatica dello stato degli Scavi". E sul turismo culturale dice di non temere un "effetto Disneyland".

Il ministro Dario Franceschini
Il ministro Dario Franceschini

Dalla chiusura del Teatro Eliseo alla riapertura dell'arena del Colosseo, dalle Olimpiadi all'Expo, dagli scavi di Pompei al turismo culturale: è una sorta di 'question time' a tutto campo quello a cui il il ministro per i Beni e le Attività Culturali ed il Turismo, Dario Franceschini, si è sottoposto stamattina su invito della stampa estera nella sede di via dell'Umiltà. I corrispondenti delle testate straniere a Roma lo hanno interrogato su tutte le questioni d'attualità, a partire dallo 'sfratto' del Teatro romano di via Nazionale.

Teatro Eliseo

"Ieri -ha spiegato Franceschini- mi sono preoccupato di incontrare Luca Barbareschi, al quale è stata affidata dalla proprietà del Teatro Eliseo la gestione del teatro stesso. Barbareschi mi ha spiegato le cose che vuole fare, mi ha detto che la chiusura è per necessità ma durerà pochi giorni e che la sua volontà è di riprendere il cartellone esistente e di fare un investimento i n termini di qualità e di risorse sull'Eliseo riportandolo ai livelli di eccellenza e di importanza che ha avuto per il teatro italiano. Io di fronte ad un disegno di questo tipo devo dare fiducia, del resto le verifiche non sono molto lontane. Vedremo come il teatro ripartirà", ha aggiunto il ministro.

In premessa, Franceschini aveva sottolineato: "L'Eliseo è un teatro privato: è privato l'immobile ed è privata la gestione, quindi io non ho strumenti diretti per intervenire. Quello che potevo fare, attivando la soprintendenza per mettere un vincolo di destinazione d'uso che è già attivo, l'ho fatto. Questa è già una garanzia. Dopodiché è stato eseguito uno sfratto dalla proprietà perché c'è una sentenza in questa direzione".

La riapertura dell'arena del Colosseo

"Certo che è una possibilitàriportare all'uso l'arena del Colosseo. Chiaramente con degli spettacoli selezionati di musica classica e dramma antico, per esempio. E il monumento ne guadagnerebbe anche per i visitatori", ha detto ministro. "Andate a guardare -ha affermato il ministro- le foto di fine '800 di Alinari, dove si vede com'era l'arena del Colosseo con la pista calpestabile. Naturalmente è un progetto che richiede risorse e una rigida progettazione. Non è una cosa che si fa in due minuti".

"Io sono assolutamente convinto -ha aggiunto Franceschini- che il Colosseo con un'intelligente ricostruzione dell'arena diventi molto più attraente anche per il visitatore, perchè finalmente i sotterranei si vedrebbero e si capirebbero come sotterranei". Quanto all'eventuale riapertura agli spettacoli, Franceschini pensa a "spettacoli selezionati, non certo la partita di calcio Roma-Bayern, ma musica classica piuttosto che dramma antico". "Cose spettacolari che avrebbero un valore commerciale enorme: non tanto per i biglietti venduti, perchè i numeri sarebbero limitati, ma per esempio per i diritti televisivi. Soldi che potrebbero essere utilizzati poi per far restauro e manuntenzione. Penso che questo sia un modo intelligente per valorizzare il nostro patrimonio", ha sottolineato il ministro.

Le Olimpiadi

"La realizzazione delle Olimpiadi del 2024 in Italia è una grande sfida e i giochi sarebbero un'opportunità formidabile per il Paese. Questi grandi eventi, le Olimpiadi così come l'Expo e l'elezione di Matera a Capitale europea della Cultura 2019, hanno una capacità enorme di accendere i riflettori sul sistema paese e sono anche un grande modo per rilanciare il Paese, per avere progettualità, per avere tempi precisi di realizzazione dei progetti".

La legge di stabilità

"Approvare l'emendamento, presentato dal Pd e già esaminato dalla Commissione Cultura, che istituisce un fondo per il patrimonio, operativo dal 2016, di 100 milioni di euro, sarebbe una prova di coerenza da parte del governo. L'emedamento è ora all'esame della commissione Bilancio, del Mef e della Presidenza del Consigliio, io spero che venga approvato".

L'appello sull'immagine di Pompei

"Bisogna stare attenti a non dare una rappresentazione sbagliata di Pompei. Io ho incontrato turisti andati a Pompei convinti di avere poche settimane per vedere gli scavi prima che crolli tutto, tale è stata la rappresentazione mediatica", ha avvertito il ministro.

"Su Pompei è vero il contrario, come ha spiegato in Parlamento la scorsa settimana il generale Nistri: stiamo lavorando a testa bassa per rispettare i tempi dell'Unione Europea per l'utilizzo dei 105 milioni di fondi. Ma vorrei che fosse chiaro che Pompei si estende su decine e decine di ettari e dunque richiede una manutenzione perenne", ha proseguito Franceschini.

Quanto alle assemblee sindacali, che hanno fatto trovare chiusi gli scavi in più di un'occasione ai turisti arrivati anche da molto lontano, ha aggiunto: "Vorrei che anche qui non si generalizzasse e nessun turista arrivasse a pensare: 'Non vado a Pompei perché è sempre chiuso'. È capitato due mattine per delle assemblee, dalle 8.30 alle 11.30, e il terzo giorno, per la pressione mediatica che si era generata, hanno rinunciato all'assemblea"

Il turismo e l'effetto Disneyland

"Non credo che ci sia il rischio che l'Italia diventi una Disneyland della storia antica", ha risposto Franceschini, ad una giornalista svedese che gli chiedeva se non temesse un 'effetto Disneyland della storia antica' sull'Italia con un turismo di massa, commerciale e 'mordi e fuggi'.

"Noi abbiamo scelto di puntare ad un turismo di alta qualità e sostenibile -ha detto il minstro- che valorizzi la ricchezza del nostro territorio e non crei problemi. Quando io parlo di grande attrattività del Paese mi interessa poco il turista che arriva, per esempio, a Venezia vede Piazzale Roma, il Ponte di Rialto, San Marco e viene riportato indietro. Penso ad un turismo che sfrutti le potenzialità diffuse sul territorio dell'Italia, i moltissimi siti archeologici e musei che abbiamo e che attraggono sempre più presenze ma altre ne potrebbero attrarre".

"La riforma del Mibact, il nuovo Enit che non farà solo promozione ma anche commercializzazione, i Poli museali con le nuove direzioni, le nuove politiche tariffarie dei musei, l'art bonus, sono tutti interventi che vanno tutte in questa direzione: a considerare il patrimonio artistico-culturale italiano come la più grande risorsa economica del Paese", ha sottolineato il ministro.

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