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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

24 agosto 2015 | 10.39
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Da un lato bisogna intervenire con la contrattazione dall'altro, bisogna cambiare la legge Fornero. Abbiamo avanzato insieme a Cisl e Uil proposte, a partire dall'età pensionabile, così da creare spazi occupazionali per i giovani". Così, intervistata dal 'Corriere della Sera', il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

Per Camusso "proporre che si vada in pensione prima ma decurtando l' assegno significa non sapere di che redditi si dispone in Italia e quali pensioni si preparano per il futuro. Andare in pensione a 67 anni non va bene e per certi lavori, come l'edilizia o i trasporti, è impossibile. Serve -conclude- un meccanismo di flessibilità che però non penalizzi i trattamenti".

"Il Pil è un indicatore importantissimo, analizzato da alte professionalità, ma non è il solo indicatore e occorre non limitarsi ad analizzare solo il Pil per valutare la situazione economica in atto che è ancor più complessa e più veloce di quanto possa misurare il Pil. Tutto ciò premesso, saranno importantissime le misure economiche che nel vicino autunno saranno decise da Governo e Parlamento con la prossima legge di stabilità, a cominciare dalle scelte fiscali". Così, in un intervento su 'Il Messaggero', il presidente Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli.

Per Patuelli "occorre mettere da parte i cronici pessimismi e i facili ottimismi, mentre è indispensabile costruire continuamente un clima generale di maggiore fiducia che permetta di far cogliere a ciascuno (imprese e famiglie) le opportunità che scaturiscono dalle innovazioni nazionali e dalle condizioni internazionali. Positive per l'Italia, quali, per esempio, i perduranti bassi tassi d'interesse e i bassissimi prezzi del petrolio".

Sulle pensioni flessibili "non sono contrario, però mi corre il dovere di ricordare che il welfare italiano resta fortemente sperequato. Se si eccettua la Grecia, siamo ancora il Paese europeo con la spesa per pensioni più alta in rapporto alla ricchezza prodotta, mentre investiamo meno di altri in sussidi di disoccupazione e politiche sulla casa". Così, intervistato da 'La Stampa' il vice ministro dell'Economia, Enrico Morando.

Morando sulla riforma delle pensioni dice: "sono favorevole purché la riforma si autofinanzi. Se invece fosse necessario stanziare risorse, faremmo un errore".

"Un'economia convalescente ha bisogno di una manovra adatta alla sua convalescenza. Il che significa, in estrema sintesi, meno imposte e meno spese pubbliche, a parità di prestazioni pubbliche. Lo spazio per il tradizionale scambio politico sulle piccole misure, nascoste come emendamenti dentro alle misure più grandi è molto limitato. La coerenza interna dei provvedimenti non può essere disinvoltamente stravolta". Così l'economista Mario Deaglio, in un intervento su 'La Stampa' sulla situazione economica italiana.

Per Deaglio "qualsiasi sistema amministrativo dovrebbe essere in grado di tagliare le proprie spese senza troppi problemi nella misura del 3-5 per cento. Certo, la cosa diventa difficile se dietro ogni piccola voce di spesa si cela in realtà un privilegio, una posizione di potere, o magari, come si è visto in recenti casi romani, un interesse mafioso. Un ulteriore vincolo può derivare da pronunciamenti della Corte Costituzionale, molto attiva da qualche tempo su questioni economiche -conclude- che può sconvolgere la logicità delle costruzioni economiche. Fortunatamente, c' è un rimedio nella stessa Costituzione, rappresentato dal principio del pareggio del bilancio".

Fausto Scandola, divenuto famoso per aver denunciato i super-stipendi in casa Cisl, e per questo espulso dal sindacato di Annamaria Furlan, resta però convinto, e non da oggi, intervistato da 'Il Fatto quotidiano, che "il sindacato sia da riformare".

"Ho inviato una lettera a Furlan -conclude Scandola- in cui scrivo che certi casi mostrano un’incompatibilità morale e etica con coloro che rappresentiamo".

"Noi il problema l' abbiamo risolto con il commissariamento, ma serve una soluzione complessiva. Qui sono in ballo cifre enormi, c' è chi dice anche venti miliardi, ma senza esagerare stiamo parlando di un problema da minimo dieci miliardi di euro", dice Sergio Chiamparino, presidente del Piemonte e della Conferenza delle Regioni, intervistato dal 'Corriere della Sera'.

La distrazione dei fondi concessi dallo Stato ai governatori per pagare i vecchi debiti, ora sanzionata pure dalla Consulta, in Piemonte, ha fatto emergere un buco di oltre 2 miliardi di euro. Per Chiamparino è stata "la prima mazzata che mi sono trovato tra capo e collo quando sono stato eletto", e per i suoi concittadini è stato più o meno lo stesso.

"Non basta conoscere una lingua per diventare un interprete o un traduttore. È indispensabile qualificarsi, specializzarsi per poi padroneggiare quel linguaggio tecnico del settore in cui si decide di occuparsi". Solo così, per Sandra Bertolini, presidente di Aiti, Associazione italiana traduttori e interpreti riconosciuta nell’elenco dello sviluppo economico (secondo la legge 4/13) tra quelle che rilasciano l’attestato di qualità dei servizi, intervistata da 'Italia Oggi', "i nostri professionisti si possono distinguere tra quei soggetti che esercitano questa attività senza averne i requisiti".

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