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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

04 settembre 2015 | 09.59
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Va chiarito che la strategia di riduzione delle tasse non comincia oggi ma ha un orizzonte di legislatura. Se consideriamo i 10 miliardi degli 80 euro in busta paga stanziati a partire dal 2014 e i circa 5 miliardi dall'eliminazione del costo del lavoro dall'Irap, una parte importante delle misure e delle relative coperture sono già operative. L'esigenza di coperture nuove verrà soddisfatta con tagli di spesa, minori costi per interessi sul debito e maggiori introiti fiscali indotti dalla crescita". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero' il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.

"Aver alzato l'età della pensione era inevitabile perché l'aspettativa di vita, per fortuna, è diventata più lunga. L'errore è stato averlo fatto dalla sera alla mattina e in modo uguale per tutti, come per una sorta di malinteso egualitarismo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: abbiamo creato una barriera all'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Il lavoro va creato giorno dopo giorno. Ma se tutti restano in ufficio fino a 66 anni gli unici posti disponibili sono quelli aggiuntivi. E sappiamo bene come sia difficile averne di questi tempi. Un po' di sostituzione tra anziani e giovani serve. Altrimenti il sistema non tiene". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta.

"Il costo indiretto del lavoro deve essere ridotto ove ve ne sono le ragioni di equilibrio con i benefici e non sulla base di un inverosimile premio a carico della fiscalità generale. Non dimentichiamo poi l'esigenza di riportare ad una dimensione sensibile la tassazione secca e agevolata del salario variabile definito dalla contrattazione di prossimità in modo da sospingere contemporaneamente i redditi e la produttività. Si tratta di ampliare la platea dei beneficiari in modo da ricomprendere tutto il lavoro operaio ed impiegatizio e di innalzare la misura del salario detassato al livello degli accordi migliori come quello definito nel gruppo Fca. In conclusione, la legge di stabilità può essere lo strumento idoneo per contenere contemporaneamente il prelievo fiscale sulla proprietà e sul lavoro rispettando i parametri dell'Unione". Lo scrive su 'Il Sole 24 Ore', il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi.

"Quel che è successo per ora in Cina non dovrebbe avere un impatto terribile sull'Europa. E la potenza di ciò che sta facendo la Bce si farà sentire nel tempo. Nel breve termine, la Bce aiuta a stabilizzare. Ma i grossi benefici si avranno poi alla lunga". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', Scott Mather leader di Pimco.

"Non credo ci siano sinergie tra le società tlc di paesi diversi e non penso che la creazione di un grande operatore tlc possa estrarre valore. Le sinergie sono tra le società media e le telecomunicazioni, opportunità che noi stiamo cogliendo con gli ultimi accordi siglati. Ma non è necessario che nemmeno in questo ambito, dunque media-tlc,ci sia un consolidamento. Per creare valore il management è già molto attivo su progetti interni a parità di perimetro. Il consolidamento c'è stato invece a livello nazionale con il matrimonio tra Wind e 3 Italia. Era inevitabile ed è una operazione figlia di una situazione che si è creata negli anni per vari motivi. In un momento in cui fare investimenti è un passaggio obbligato, il consolidamento è d'obbligo. Ma ribadisco non credo nelle operazioni crossborder". Così in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore' Giuseppe Recchi presidente di Telecom Italia.

"Intendiamoci, gli shock finanziari ci sono. Dico solo che la reazione è eccessiva, considerando i fondamentali europei e americani che tendono a rafforzarsi, ma bisogna prenderne atto. Bene ha fatto Draghi ad annunciare l'estensione del quantitative easing, per ora solo con riferimento all' ampliamento dei titoli acquistabili. A questa misura si dovrebbe aggiungere l'estensione temporale e anche dei volumi, andare oltre i 60 miliardi al mese e al di là del settembre 2016, insomma. Sulla stessa linea di attenzione è la Fed, che infatti credo che rinvierà l'aumento dei tassi: appunto, non per sostanziali pericoli di contagio cinese ma perché i mercati stanno reagendo così nevroticamente e non è il caso di introdurre ulteriori turbative. Però sia l' economia americana che quella europea sono sulla strada giusta per una solida ripresa, grazie innanzitutto alle politiche monetarie prudenti delle banche centrali. In particolare la Bce sta, oltre al Qe, intraprendendo una serie di misure di 'credit easing' che avranno sicuri effetti benefici sul medio termine". Così, in un'intervista a 'La Repubblica', l'economista Nouriel Roubini.

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