cerca CERCA
Venerdì 26 Aprile 2024
Aggiornato: 08:32
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

27 febbraio 2017 | 11.00
LETTURA: 5 minuti

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"I giovani italiani non riescono neanche più a immaginarsi un futuro. E la loro richiesta di aiuto verso lo Stato mi preoccupa ma non mi stupisce". La sociologa del lavoro Sonia Bertolini dell’Università di Torino, coordinatrice del gruppo di ricerca italiano dello studio Except sull’inclusione sociale dei giovani in Europa, intervistata da 'La Stampa', vede nell’aumento degli statalisti una sconfitta: quella "dei più giovani, degli studenti e dei disoccupati che non credono più in quella che da sempre è la vocazione imprenditoriale italiana. La crisi ha spaccato l’Italia in due. E, da questi risultati, mi stupisce in particolare la rottura anche della Terza Italia, ovvero fra Centro e Nord-Est, dove prevale un atteggiamento diverso e la collaborazione fra cittadini viene ancora vista una risorsa fondamentale per far ripartire il Paese".

"In Italia sono 3 milioni, in Europa 26 milioni, nel mondo 197 milioni. Ormai non esiste famiglia dove non ci sia un figlio, un parente o un amico disoccupato. Spesso se ne parla come di uno scapestrato, abbassando la voce per non farsi sentire dagli estranei, e sospettando che, sotto sotto, si tratti di un fannullone, magari “choosy” (espressione inglese che significa schizzinosi o pretenziosi, usata da Elsa Fornero e diventata famosa nella polemica politico-sociale, ndr)". È questo l’assunto di base da cui parte Domenico De Masi, sociologo del lavoro, nello spiegare, come riporta 'La Stampa', il suo ultimo libro, appena reduce da un’altra fatica, quella di aver ideato e coordinato la ricerca Delphi 'Lavoro 2025', in cui 11 esperti, ignari degli altri e del committente, hanno tracciato lo sviluppo futuro dell’occupazione e del welfare. Molte le tesi in comune tra i due lavori, altrettante le differenze.

"Se in un momento di crisi del lavoro io allontano di 5-6 anni il momento della pensione e riduco gli ammortizzatori sociali, creo un buco lavorativo e aumento la povertà". Così il presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, intervistato da 'Libero', spiega la sua contrarietà alla riforma Fornero delle pensioni.

Per Damiano la riforma è tutta colpa "di Monti e della Troika".

"L’Italia è tra i Paesi con i tassi di skills mismatch più alti, ci sono migliaia di posti dilavoro che restano vacanti perché glia spiranti lavoratori scrivono curricula sbagliati, inefficaci". Michèle J. Favorite, intervistata da 'Libero', ha studiato ad Oxford e oggi è docente di Comunicazione aziendale e Relazioni pubbliche all’Università John Cabot. Domenica aprirà “WoW! Woman is noW”, un talk di donne organizzato da HiTalk in Campidoglio, a Roma.

Spiegherà qualche 'trucco' e pure che i leader politici italiani hanno molto da imparare: "La gente vuole sapere 'cosa c’è dietro' il partito, il marchio, l’azienda: coi social network potrebbero riconquistare fiducia. Sfatiamo un mito. È vero che c’è stata una grande crisi e molta gente è a spasso -conclude- ma, allo stesso tempo, ci sono pure moltissime offerte di lavoro che restano insoddisfatte perché chi cerca un lavoratore non trova quello con le caratteristiche giuste".

"L'industria è al cuore del progetto europeo sin dalle sue origini. Nel prepararci a celebrare il 60° anniversario del Trattato di Roma, in un momento in cui l’Unione europea si trova a un bivio, l’industria deve continuare a rivestire il suo giusto ruolo. L’Europa è il principale esportatore al mondo, proprio grazie al suo forte settore industriale che produce oltre tre quarti delle esportazioni". Così, in un appello pubblicato dal 'sole 24 ore', Christophe Sirugue, Matthias Machnig, Carlo Calenda, Jerzy Kwiecinski, Begoña Cristeto-Blanco.

"Destinataria dell’80% degli investimenti privati -in ricerca e sviluppo, l’industria ha una funzione chiave nella costruzione del futuro dell’Europa. Essa connota le varie regioni europee e occupa oggi 34 milioni di lavoratori".

"In un mondo sempre più incerto, l’Unione europea -conclude- deve ora dimostrare con tenacia che può garantire prosperità e stabilità ai cittadini e alle imprese. Negli ultimi venti anni l’industria europea ha attraversato un periodo di notevoli trasformazioni interne ed esterne".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza