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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

28 dicembre 2017 | 10.40
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Lavoro e ancora lavoro. Lotta alla precarietà, specie dei giovani, con gli incentivi strutturali. Questione salariale, anche con il salario minimo legale. E poi rinnovamento della Pa: da qui a 5 anni inserire almeno 500 mila nuove leve. E ancora, nella prossima legislatura dobbiamo arrivare almeno al 3 % del Pil di investimenti pubblici". Così, intervistato dal 'Corriere della Sera', il vice segretario del Pd e ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, indica gli obiettivi del prossimo governo.

"E dimezzare il gap, rispetto all’Ue, per spesa -conclude- in scuola, università e ricerca. Partirei dal tempo pieno nelle scuole del Sud. Poi avanti nella lotta alla povertà con il reddito di inclusione e lavoro sulla decarbonizzazione del Paese".

"Lavoro all’Ilva e, come molti altri colleghi, sperimento sentimenti contrastanti: da un lato l’ottimismo per l’acquisto di Ilva da parte di ArcelorMittal, che racconta di favolosi programmi di rilancio; dall’altro un senso di impotenza da quando un magistrato aveva posto sotto sequestro gli impianti di Taranto, essendosi improvvisamente accorto di danni ambientali. Il risarcimento ambientale era alla portata dei precedenti proprietari, certamente «brutti, sporchi e cattivi», ma di denaro ne avevano, e pure molto!". Così, in una lettera pubblicata sul 'Corriere della Sera', un dipendente dell'Ilva.

"La siderurgia attraversava -continua- una profonda crisi dal 2009, ma Ilva era riuscita a restare una macchina per fare soldi. Questo fino a quando è subentrata la gestione commissariale del governo. Nel 2017 le aziende dell’acciaio hanno guadagnato; Ilva ha perso milioni di euro. Ed ora i soldi in cassa sono finiti. Se la politica continua con le lungaggini, il rischio è che le cose vadano molto male ai lavoratori, all’Italia e ai suoi cittadini che già hanno finanziato la sopravvivenza dell’Ilva. Ma certo non andrà mai male al signor Mittal".

"Rilevata l’azienda con un tozzo di pane secco, in due anni la farà decollare. Se l’azienda morirà, tanto meglio -conclude- per Mittal. A costo zero (per lui) eliminerà un concorrente che per ArcelorMittal è una spina nel fianco: i grossi volumi a bassi prezzi e un posizionamento geografico avrebbero limitato la sua espansione".

"Un anno, il 2017, fondamentale per Alfa Romeo siamo cresciuti in tutti i principali mercati europei a doppia cifra, oltre il 30%, ma non siamo ancora soddisfatti". E' quanto dice, intervistata dal 'Corriere della Sera', – Roberta Zerbi, da 100 giorni responsabile del brand Alfa Romeo per l’area Emea ( Europa, Medio Oriente e Africa).

Lo Stelvio Quadrifoglio, spiega, "non è solo un’automobile, è un concentrato di qualità, sia estetiche che tecnologiche, diventerà un cult per i veri intenditori. Se con la Giulia Quadrifoglio abbiamo registrato un mix superiore al 10% delle vendite, conloStelvio pensiamo di arrivare al 15%".

"La vettura rappresenta -conclude- la pedina che mancava alla gamma, è una vera supercar, con 510 cavalli offre prestazioni uniche, sicurezza ai massimi livelli, diverte alla guida, può essere utilizzata ogni giorno nel traffico cittadino".

"Il sistema proposto dalla Cisal, che prevede una sorta di premio per il contribuente che si comporta con correttezza, in termini di deduzione/detrazione totale o parziale delle spese effettuate, con applicazione di imposta sul solo reddito residuo. Evidentemente il contribuente si porrebbe di fronte al potenziale evasore in una forte posizione di contro interesse, in quanto non realizzerebbe alcun vantaggio (potrebbe addirittura esserne penalizzato) dall’effettuare un acquisto o ricevere una prestazione 'irregolare'". Così, intervistato da 'Italia Oggi', il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro.

"L’Italia ha un sistema di welfare che gli americani si sognano. Però possiamo e dobbiamo fare meglio. Perché la mancanza di sicurezza non è solo nella paura del crimine, ma anche nella paura del futuro. La gente è spaventata perché non ha più le certezze del passato, chiede protezione. E studiare un paracadute nuovo che protegga il ceto medio spaventato è una delle imprese più difficili da realizzare". Così, intervistato da 'La Stampa', il segretario del Pd, Matteo Renzi.

"Qui però -continua- sta la grande sfida dell’Europa. E la prossima legislatura dovrà vedere un protagonismo italiano su questo punto, accompagnando e stimolando la crescente leadership della Francia di Macron".

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