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Lavoro: attenta tecnologica e con sensi di colpa, l'identikit della mamma in ufficio

03 novembre 2016 | 14.06
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Un momento della conferenza FattoreMamma
Un momento della conferenza FattoreMamma

Attenta, tecnologica e con qualche senso di colpa. Questo l'identikit della mamma che lavora delineato oggi a Milano, in occasione della seconda edizione della conferenza dedicata al marketing con le mamme, organizzato da FattoreMamma. Nel corso dell'evento è stata resa nota la ricerca dell’università di Southampton: ben il 78% delle donne in Italia ritiene probabile che un bambino in età prescolare soffra se sua madre lavora fuori casa (dato tra i più alti in Europa).

L'indagine evidenzia, inoltre, che 1,35 è il numero medio di figli per donna, 30,7 anni l’età media al primo figlio, un tasso di istruzione sempre crescente. Cresce il tasso di occupazione, ma rimane alta la percentuale delle mamme che perde lavoro dopo il primo figlio.

E' pari al 48% il panel delle mamme che non lavora, ma, d’altro canto, aumentano le mamme breadwinner: nel 12% dei casi è la mamma a guadagnare più del papa, soprattutto nella fascia 35-44 anni.

L’analisi del mondo mamma si è completata con una ricerca quali-quantitativa realizzata da FattoreMamma e 2B Research: la parola che le mamme usano più spesso per descriversi è 'attenta', ancor prima che premurosa e affettuosa. La mamma moderna è una mamma che non ama delegare, sa essere organizzata e si dedica anima e corpo a ciò che le piace.

E' sempre più tecnologica (il 92% ha uno smartphone) e lo utilizza soprattutto per cercare informazioni utili a sé e alla sua famiglia, acquista molto online (il 91% dice di fare shopping su web) e segue i brand sui social per interagire con loro (il 53%).

Osservando, invece, la mamma quale 'consumatrice', emerge il suo ruolo di decisore d’acquisto in quasi tutti i settori (dall’alimentazione all’igiene, dalla puericultura ai giochi).

Ma dove si informano le mamme prima di acquistare i prodotti? Il web supera i media tradizionali e si attesta al primo posto in particolare se si considerano i blog, i forum e le community, seguito dai consigli delle pari. Ben il 45% si può considerare blog follower (segue con costanza blog di altre mamme on line) e app lovers (usa un’app almeno una volta al giorno).

“Anche le leve di marketing -commenta con Labitalia Jolanda Restano, socia fondatrice di FattoreMamma- messe in campo dalle aziende stanno cambiando per essere in sintonia con i nuovi scenari”.

“Sempre più brand -assicura- riconoscono l’esigenza di rivolgersi alle mamme con format native. Questo significa, ad esempio, coinvolgere le mamme influencer in rete, quali partner capaci di costruire contenuti di qualità e creare coinvolgimento diretto sul target”.

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