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Marche: Confindustria, incontro su competenze richieste

06 giugno 2017 | 14.51
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Un momento del seminario
Un momento del seminario

Aiutare le imprese a capire in mutamenti in corso e gli imprenditori ad acquisire le giuste competenze puntando sui fattori abilitanti per crescere. Uno sguardo al futuro che Confindustria Marche ha voluto condividere all'Istao, con il seminario 'Orizzonte 2030, leadership e competenze del futuro', organizzato da Piccola Industria nazionale.

"La globalizzazione e le nuove tecnologie digitali ci spingono ad innovare prodotti e processi produttivi, organizzazione del lavoro e modo di stare sul mercato: ci impongono di ripensare l'impresa. E sono le risorse umane, le persone, il fattore vincente", ha affermato Bruno Bucciarelli, presidente di Confindustria Marche, portando i suoi saluti al convegno insieme a Pietro Marcolini, presidente Istao.

Aldo Ferrara, coordinatore del comitato scientifico di Piccola Industria di Confindustria, ha sottolineato come il vero tema di oggi sia il cambiamento "che spaventa molto, ma è giusto perché il cambiamento non è mai neutrale". "Dobbiamo -ha assicurato Diego Mingarelli, presidente Piccola Industria Marche- essere trasversali e cercare l'innovazione anche in mondi diversi dal nostro: confrontarsi ma non solo. Dobbiamo anche crescere attraverso l'emulazione di chi è più bravo di noi”.

Di contesto sfidante ha parlato Luca Paolazzi, direttore del Centro studi Confindustria, che ha cercato di definire i tratti salienti delle imprese più performanti: "Innovazione, complessità dei prodotti (diversificazione) e presenza sui mercati esteri. E se è vero che non c'è un imprenditore uguale all'altro e ogni impresa è unica, esistono alcuni fattori comuni che possono aiutare a essere migliori: fare un salto culturale, cambiare modo di gestire l'impresa in ottica 4.0, investire in capitale umano e puntare sul brand Italia".

E' toccato a Federico Visconti, rettore dell'Università Carlo Cattaneo Liuc, entrare nel vivo dell'argomento del convegno individuando alcune caratteristiche della leadership: avere una visione a medio termine prima di tutto e costruire una squadra. Ma non solo: Visconti ha parlato di ambizione 4.0, ovvero la tensione positiva verso obiettivi sempre più sfidanti e di cantiere famiglia-impresa, un tema ancora attuale. “Non ci devono essere equivoci -ha sostenuto- nella gestione, bisogna avere una sana distanza dal familiarismo e creare un ambiente favorevole alla crescita imprenditoriale dei figli. Senza dimenticare gli interventi necessari sul capitale".

"Entro il 2030 -ha affermato Stefano Molina, dirigente di Ricerca Fondazione Giovanni Agnelli- potrebbe scomparire il 47% delle attuali professioni e anche quelle che rimarranno potranno avere competenze diverse. A contare saranno sempre più le competenze e meno i titoli di studio anche se paradossalmente ci sarà sempre una maggiore richiesta di laureati. Perché? Per alcune caratteristiche che i laureati posseggono rispetto agli altri: capacità di apprendere rapidamente, visione di insieme, autonomia, capacità di comunicazione, capacità di assorbimento".

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