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Lavoro: Poletti, approvati decreti su Jobs act

04 settembre 2015 | 16.53
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Giuliano Poletti, ministro del Lavoro
Giuliano Poletti, ministro del Lavoro

Sono stati approvati tutti e 4 i decreti attuativi della riforma del mercato del lavoro. Lo ha annunciato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine del Cdm.

Grande soddisfazione da parte del ministro, dunque, che ha sottolineato anche come "non ci sarà nessun rischio di incostituzionalità" per i decreti come avevano ventilato alcuni osservatori per il fatto che i provvedimenti non sarebbero stati presentati per tempo. "Questo problema non c'è, i decreti sono pienamente validi", ha spiegato.

Sul capitolo controlli a distanza Poletti ha sottolineato che "quello che serviva era una legge chiara e rispettosa della privacy e la norma li rispetta entrambi".

"Abbiamo modificato l'articolo 4 dello Statuto dei lavoratori per individuare una nuova disciplina nel rispetto della privacy colmando un vuoto non sugli impianti fissi ma sugli strumenti in dotazione ai lavoratori", spiega al termine del Cdm. "Oggi abbiamo una legge complessiva con norme chiare e definite nel rispetto della privacy", conclude.

E continuerà a servire un accordo sindacale per poter installare un impianto di sorveglianza fisso mentre nessuna autorizzazione sarà richiesta per dotare i lavoratori di strumenti di lavoro dal cellulare al tablet, al Pc. L'impresa dovrà invece "informare adeguatamente" il lavoratore sulle potenzialità di controllo sia degli impianti che degli strumenti e rispettare le norme sulla privacy. E' questa la soluzione scelta dal Cdm per dipanare la matassa relativa al controllo a distanza e alla riscrittura dell'art. 4 dello Statuto dei lavoratori.

Per Poletti la norma così costruita è "un punto di equilibrio ragionevole ed adeguato all'utilizzo". I dati, dunque, raccolti dagli strumenti di lavoro, potranno essere utilizzati dalle imprese sempre che all'interno dei paletti relativi all'informazione e il rispetto della privacy.

Nessun rischio, infatti, dice ancora Poletti, su un eventuale uso improprio dei controlli a distanza: a garantirlo la norma che "vieta di installare sugli strumenti in dotazione dei lavoratori applicazioni con funzioni di controllo". Infrangere questa norma, sottolinea perciò Poletti, equivale a ricadere nell'ambito della prima norma, quella sugli impianti fissi, che invece prevede un accordo sindacale o una autorizzazione del Ministero.

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