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L.stabilità: Cazzola, su pensioni azioni sbagliate o inutili

29 ottobre 2015 | 14.01
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Giuliano Cazzola
Giuliano Cazzola

"Si tratta di provvedimenti settoriali per lo più sbagliati o inutili. Non condivido la scelta di avventurarsi in una settima salvaguardia per gli esodati. Sta passando ormai l'idea che per chi perde il lavoro tra i 50 e i 60 anni l'unica soluzione sia quella di andare in pensione con le vecchie regole". Così Giuliano Cazzola, già senatore del Pdl ed esperto di previdenza e mercato del lavoro, con Labitalia, sugli interventi inseriti dal governo in legge di stabilità in materia di pensioni.

Cazzola ricorda che "una quota consistente di lavoratori salvaguardati ha una età intorno ai 55 anni. Per quanto riguarda il part time per i 63enni non credo che la misura avrà successo. Farà la fine del Tfr in busta paga, un'opzione completamente naufragata. E' molto più efficace -sottolinea- quanto previsto dal decreto 148 nel quadro dei contratti di solidarietà espansiva. Salverei solo -continua Cazzola- l'opzione donna a condizione che finisca lì. E non diventi una misura ripetuta".

E sull'annuncio del ministro Poletti che ha annunciato per il 2016 un intervento sulla flessibilità in uscita, Cazzola dice: "io sono contrario. Basta la flessibilità che c'è già nella riforma Fornero. Introdurre le soluzioni di cui si parla significherebbe tornare ai trattamenti di anzianità magari con penalizzazioni socialmente insostenibili per fare quadrare i conti. Non ha senso mandare in pensione una persona prima dei sessanta anni che può ancora essere attivo quando tutta la letteratura previdenziale sostiene che lavorare più a lungo è lo strumento migliore per avere trattamenti adeguati".

"Poi bisogna finirla -attacca Cazzola- di demonizzare Elsa Fornero e la sua riforma. Le riforme dal 2004 ad oggi faranno risparmiare 60 punti cumulati di Pil fino al 2060. I due terzi sono dovuti a provvedimenti precedenti la riforma del 2011. Inoltre Fornero ha incluso nei requisiti per il pensionamento delle norme che già erano state inserite dai governo di centro destra. Penso alla "finestra mobile", all'aggancio automatico all'attesa di vita e alla parificazione tra uomo e donna".

Per Cazzola, in conclusione, "i processi dei sistemi pensionistici vanno misurati nel lungo periodo non su di una fase congiunturale. Per le sei salvaguardie vigenti sono stati stanziati a regime circa 12 miliardi. Pensi a quanti posti di lavoro per i giovani si sarebbero creati con quelle risorse..."

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