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Ambiente: Geologi, in piazza per spiegare rischi alluvioni frane e allagamenti

26 agosto 2015 | 11.46
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Ambiente: Geologi, in piazza per spiegare rischi alluvioni frane e allagamenti

Alluvioni, frane allagamenti: i geologi sono pronti a parlarne direttamente con gli italiani, mostrando loro gli strumenti di lavoro usati ma anche le immagini dei disastri naturali in Italia. Questo il programma di 'Georischi, li (ri)conosco, mi difendo' che vedrà, in prima linea, il presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Gian Vito Graziano, il 6 settembre in occasione della prima Giornata nazionale dei Geo-Rischi, indetta dai geologi italiani.

“In Italia -spiega Michele Orifici, coordinatore della commissione Protezione civile del Consiglio nazionale dei Geologi- aumentano alluvioni, il territorio è sempre più dissestato ed oramai notiamo a ritmo quotidiano il verificarsi di disastri naturali o l’allagamento di intere città".

"E’ giunta l’ora -sostiene- che siano geologi a scendere in piazza per parlare, agire, informare, dare la possibilità ai cittadini di quelli che sono i geo rischi del nostro bellissimo Paese ricco di geo-risorse spesso dimenticate ed abbandonate”.

“I vulcani attivi -ricorda Orifici- caratterizzati da eruzioni frequenti, sono l’Etna e lo Stromboli. I vulcani quiescenti la cui ultima eruzione è avvenuta negli ultimi 10 mila anni, sono: Colli Albani, Campi Flegrei, Ischia, Vesuvio, Lipari, Vulcano, Panarea, Isola Ferdinandea e Pantelleria. I vulcani sottomarini, alcuni dei quali attivi (Marsili, Vavilov e Magnaghi ), sono concentrati nel Mar Tirreno e nel Canale di Sicilia”.

C’è poi il rischio idrogeologico: “La stima della popolazione esposta a rischio alluvioni in Italia è pari a 8.600.000 abitanti -fa notare- mentre i beni culturali esposti al medesimo rischio sono circa 28.500 e circa 7.100 le strutture scolastiche”.

C’è il rischio sismico “che si concentra nella parte centro-meridionale della Penisola -avverte Orifici- lungo la catena montuosa appenninica, in Calabria e Sicilia ed in alcune regioni settentrionali, come il Friuli, parte del Veneto e la Liguria occidentale. La popolazione che vive in aree ad elevato rischio sismico è di circa 24 milioni di abitanti, che vivono nel 46% degli edifici. Molto esposti sono scuole ed ospedali”.

“Noi ci battiamo per la conoscenza -annuncia Orifici- perché oggi tutti devono essere informati , conoscere e devono sapere che è il geologo a studiare la Terra , questo straordinario organismo vivente di cui siamo solo ospiti. Attraverso la divulgazione della conoscenza dei rischi geologici vogliamo stimolare ogni persona ad approfondire gli aspetti legati ai corretti comportamenti da tenere in situazioni di rischio".

"E' fondamentale -sottolinea- che i cittadini siano attivamente partecipi alle diverse campagne di prevenzione avviate dal dipartimento della Protezione civile e dalle diverse componenti del sistema di protezione civile di cui fanno parte anche gli ordini professionali".

"Solo così -ammette- potrà essere costruita una società resiliente e attenta alle dinamiche evolutive del territorio ed alla sua corretta gestione. Puntiamo molto nel coinvolgimento dei bambini in quanto da amministratori, professionisti, insegnanti del futuro possano regalare ai loro figli un territorio migliore di quello che noi genitori di oggi stiamo consegnando a loro”.

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