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Lavoro: Vince Molinaro, per manager arriva il contratto di leadership

27 ottobre 2016 | 16.32
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Lavoro: Vince Molinaro, per manager arriva il contratto di leadership

Per i manager arriva il contratto di leadership. A lanciarlo oggi a Milano, nel corso di un incontro organizzato da Lee Hecht Harrison e Manageritalia, Vince Molinaro, il consulente Usa, managing director strategic solutions di Lee Hecht Harrison, che ha rivoluzionato il concetto di leadership parlando nel suo ultimo libro (The Leadership Contract) di un vero e proprio contratto.

“Per essere leader -ha detto- occorre volerlo diventare fortemente, con massimo impegno e dedizione. L’ideale contratto che un leader deve sottoscrivere ha quattro regole. Infatti, la leadership è una decisione che va presa, un’obbligazione che va rispettata, un duro lavoro per cui prepararsi al meglio e una comunità da creare coinvolgendo tanti e facendo crescere altri leader. Il contratto di leadership -ha ribadito Molinaro- serve per sgombrare il campo dai luoghi comuni. Infatti, non tutti possono essere leader. Il migliore ingegnere o responsabile commerciale non è detto che sia o possa diventare il migliore manager o leader".

"Oggi -ha chiarito- c’è un alto livello di insoddisfazione verso la leadership, come emerge anche dalla ricerca che presento nel libro. Il 65% dei manager americani hanno un atteggiamento distaccato nei confronti del loro lavoro e sono indifferenti verso il successo della loro azienda. Altre ricerche mettono in luce che solo il 7% dei dipendenti credono e hanno fiducia nei loro leader”.

Di fronte a una crisi di leadership che investe ancor più politica e società a livello globale, Molinaro ha detto che “il contratto di leadership è valido anche per altri ambiti e ancor più per la politica. Perché non si è mai leader per se stessi e per proteggere i propri interessi".

"I politici -ha aggiunto- devono essere al servizio dei paesi e delle città che dirigono. Il punto è capire perché si è deciso di entrare in politica: per alimentare il proprio egoismo e raggiungere interessi personali o per essere utili agli altri? La corruzione -ha sottolineato Molinaro- è un chiaro segno, per i manager, per i politici e per tutti, di non rispetto dell’obbligazione che la leadership impone”.

E circa alcuni leader attuali in politica ha detto che “Donald Trump è un leader vecchio stile, un uomo solo al comando; Hillary Clinton è un nuovo modo di leadership al femminile, molto basata sulle competenze; Matteo Renzi è un leader moderno, che però deve fare più attenzione alla capacità di fare community creando altri leader”.

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