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Call center a 33 cent all'ora: boom denunce sfruttamento

27 dicembre 2017 | 11.12
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Call center a 33 cent all'ora: boom denunce sfruttamento

Cresce ancora il numero di lavoratori impiegati nel call center tarantino accusato di aver pagato alcuni impiegati 33 centesimi di euro all’ora. Lo denuncia la Slc Cgil (lavoratori della comunicazione). "Nei giorni scorsi, infatti, nonostante le rassicurazioni dell’azienda che ha parlato di un’anomalia che riguardava solo 5 collaboratori - scrive la Slc Cgil - si sono rivolti al sindacato altri lavoratori che hanno raccontato di trovarsi nella stessa situazione: meno di 100 euro per un intero mese di lavoro". "Non possiamo non sottolineare come questo episodio strida fortemente con quanto dichiarato dall’azienda e vogliamo sperare - prosegue il sindacato - che oltre alle parole, l’azienda voglia provvedere a risolvere una volta per tutte queste anomalie che offendono la dignità dei lavoratori soprattutto in un periodo come nel quale i lavoratori dovrebbe poter godere ancora di più del frutto e dei risultati del loro lavoro".

"La speranza è che anche per questi lavoratori possa arrivare presto una buona notizia - sottolinea il sindacato - come è avvenuto per le lavoratrici del call center di Lizzano che Slc Cgil Taranto ha denunciato nelle scorse settimane per non aver retribuito i dipendenti dopo ben due mesi di lavoro. Dopo la nostra denuncia, infatti, siamo riusciti a firmare un accordo con la proprietà del call center che si è impegnato a liquidare i compensi dovuti a quei lavoratori entro la fine dell’anno". "Abbiamo incontrato l’azienda di Lizzano - prosegue Andrea Lumino segretario generale la Slc Cgil di Taranto - con la quale abbiamo raggiunto un’intesa nell’ambito della quale, testualmente, l’azienda riconosce i mancati corrispettivi versati alle collaboratrici sulle commesse Tim e Fastweb e si impegna a riconoscere in tre tranches le somme, pena la decadenza, anche con il salto di una rata o di un ritardo, del beneficio ed il mantenimento delle lavoratrici a mantenere il credito complessivo".

"E' la dimostrazione - continua - che avevamo ragione e che l’iniziativa sindacale può portare frutti. E il monito che va alle aziende, ma soprattutto ai committenti perché, alla luce delle notizie emerse in questi giorni, hanno l’obbligo di debellare la superficialità nella gestione degli appalti che periodicamente ci costringe a portarli negativamente sulle cronache locali e nazionali. La vicenda del call center di Lizzano è sicuramente un risultato importante perché restituisce dignità ai lavoratori, ma noi resteremo a vigilare affinché l’accordo venga puntualmente rispettato". "Le parole di Federica (nome di fantasia ndr) ci hanno fatto capire che la battaglia non è finita: c’è la paura - sottolinea Lumino - che l’accordo non venga rispettato e che attraverso cavilli burocratici tutto si risolva in un nulla di fatto. Vogliamo rassicurarle garantendo che saremo al loro fianco in ogni momento perché mai la loro dignità possa nuovamente essere calpestata".

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