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Agenda digitale, Camisani Calzolari: "L'Italia deve superare il gap con l'Europa"

07 luglio 2014 | 18.24
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Fino al 12 luglio al Digital Venice una settimana di incontri ad altissimo livello tra i leader dell’innovazione di tutta Europa per tracciare la strada di un’economia digitale sostenibile. L'esperto: L"’impatto diretto della Internet Economy sul PIl italiano è del 2%, ma occorre investire in innovazione per raggiungere la media del 5% degli altri paesi Ocse"

Marco Camisani Calzolari
Marco Camisani Calzolari

"L'Italia ha un enorme bisogno di crescere nella digitalizzazione, c'è un gap di mentalità oltre che economico che penalizza il paese rispetto ai competitors europei". Lo sottolinea Marco Camisani Calzolari, nel giorno in cui si apre il summit internazionale Digital Venice 2014, evento che si e' aperto oggi ed e' promosso dalla Presidenza del Consiglio Ue in collaborazione con la Direzione Generale Connect della Commissione Europea per l'attuazione dell'Agenda Digitale Europea.

E proprio il tema della traformazione digitale il cuore dell'intervento - dal titolo 'Change or Die' - che Camisani Calzolari terrà mercoledi' prossimo nell'ambito di Digital Venice 2014. Esperto di Comunicazione Digitale, Camisani Calzolari punta a sottolineare l'importanza di parametrare codici e modalità di relazione (sociale, professionale ed economica) alla nuova realtà tecnologica e digitale, si inserisce nelle tematiche affrontate nel corso della giornata 'eSkills for growth' organizzata da Anitec e Iwa presso il Telecom Italia Future Center.

''Il digitale è alla base della crescita culturale ed economica di un Paese - commenta Camisani Calzolari - il fatto che l'Italia apra i lavori dell'agenda digitale europea è positivo, perché sottolinea l'importanza che il Governo attribuisce all'innovazione digitale e rappresenta un punto di partenza strategico per lo sviluppo economico sostenibile dell'Italia e dei paesi dell'Unione".

Per l'Italia, spiega Camisani Calzolari, "non è più possibile mantenere una posizione di rendita e la politica può e deve creare i presupposti favorevoli in termini di infrastrutture e di alfabetizzazione digitale. L'impatto diretto della Internet Economy sul Pil italiano è del 2%, ma occorre investire in innovazione per raggiungere la media del 5% degli altri paesi Ocse". "Negli ultimi 4 anni - ricorda l'esperto - il web ha creato 700 mila nuovi posti di lavoro e per ogni posto di lavoro perso grazie a Internet se ne creano 1,8 con un contributo netto di 320.000 nuove figure professionali. E' necessario che le nuove strategie liberino risorse da investire in innovazione per poter crescere".

"Una politica di razionalizzazione delle risorse economiche del web - conclude - potrebbe consentire di incrementare di oltre 1,5 miliardi di euro annui gli investimenti tecnologici, e un'economia dinamica è un'economia in cui si lavora di più in tutti i settori, anche in quelli più tradizionali".

Domani il summit vedra' l'intervento del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Commissario Ue per l'Agenda Digitale Neelie Kroes. Temi all'ordine del giorno: l'importanza delle competenze digitali per la creazione di posti di lavoro e la crescita della competitività, l'economia digitale come punto di partenza per un nuovo sviluppo economico, le start up in Europa come potenziali motori per la crescita, il mercato unico digitale, con focus su infrastrutture, connettività e nuovi servizi, e la digitalizzazione della pubblica amministrazione.

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