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Beni culturali: il 10% digitalizzati, ora avanti con cloud e grid

07 settembre 2014 | 15.08
LETTURA: 4 minuti

In campo nuove strumenti per favorire conservazinoe e fruizione dei prodotti culturali, intensificando anche l'uso della banda larga e la visualizzazione in 3D. Il punto a Roma il 22 settembre, in occasione della presentazione del progetto europeo Digital Cultural Heritage Roadmap for preservation (Dch-Rp), il programma europeo biennale di coordinamento specifico per le infrastrutture digitali

Beni culturali: il 10% digitalizzati, ora avanti con cloud e grid

Avanti con le nuove tecnologie per tutelare i beni culturali italiani già digitalizzati. Nel nostro Paese ammontano infatti a circa il 10% del totale le opere d'arte e le risorse culturali trasferite su piattaforme digitali, contro il 20% del totale europeo, e, per proteggere questa prima tranche, saranno messe in campo nuove infrastrutture come il cloud e la grid, intensificando anche l'uso della banda larga e la visualizzazione in 3D.

Gli obiettivi nascono dal progetto europeo Digital Cultural Heritage Roadmap for preservation (Dch-Rp), il programma europeo biennale di coordinamento specifico per le infrastrutture digitali, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Settimo programma quadro per la ricerca, lo sviluppo scientifico e tecnologico. Avviato a settembre del 2012, il progetto Dch-Rp termina infatti questo mese e gli esperti italiani sono già pronti a tirare un bilancio.

Si tratta di mettere in campo "una rete sovranazionale, basata sulle infrastrutture per la ricerca che operano nel settore dell'e-Science, in grado di offrire servizi per la conservazione a lungo termine dei contenuti digitali" spiega all'Adnkronos Sara Di Giorgio dell'Iccu (Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane) che partecipa al progetto europeo Dch-Rp e che coordina il gruppo di lavoro tecnico del portale Culturaitalia.it.

I principali risultati ottenuti nei due anni di lavori del progetto Dch-Rp, coordinato dall'italiana Rossella Caffo, direttore dell'Iccu, saranno presentati a Roma il prossimo 22 settembre, alla Biblioteca Nazionale centrale, ed i prossimi obiettivi, indicati nella Roadmap, puntano dritti a realizzare un'infrastruttura on line federata per il patrimonio culturale digitale europeo.

La Roadmap, testata su casi reali con esperimenti in cui organizzazioni culturali e fornitori di infrastrutture digitali hanno già lavorato insieme, "ha messo a punto strumenti che possano facilitare la governance di politici e manager culturali nella pianificazione di programmi mirati alla conservazione del ricco e variegato patrimonio culturale digitale europeo e italiano" sottolinea Di Giorgio.

Due le sessioni che scandiranno la giornata di lavori nella Capitale. La prima sessione sarà dedicata alla presentazione della Roadmap per la conservazione del patrimonio culturale digitale, ai risultati raggiunti dal progetto e alle strategie messe in atto dalla Commissione Europea per lo sviluppo delle infrastrutture digitali nella ricerca, nell’ambito del maxi programma europeo Horizon 2020.

La seconda sessione di lavori sul progetto Dch-Rpsi si articolerà, invece, in una tavola rotonda sul tema "Dalla Roadmap alla sua attuazione" e riunirà esperti e ricercatori di infrastrutture digitali, istituti culturali, enti di ricerca e dell’editoria, per discutere la sostenibilità del progetto. Lo sguardo degli esperti sarà rivolto alle prossime attività e alle sfide per il futuro, in vista dello sviluppo della infrastruttura digitale federata per il patrimonio culturale europeo e nazionale. Ma il tema dell'accesso e del riuso del patrimonio culturale digitale italiano ed europeo non si ferma all'appuntamento di settembre.

"Ci saranno due nuovi eventi internazionali, voluti dal ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo nell'ambito del semestre di presidenza italiana" annuncia Sara Di Giorgio. Il primo apputamento, in calendario il 2 ottobre, sempre a Roma alla Biblioteca nazionale, sarà un focus "sul riuso del contenuto culturale digitale nella didattica, quindi nelle scuole, nel turismo e per il tempo libero" sottolinea.

"Sarà -spiega- un'opportunità per gli istituti culturali e le industrie creative impegnate a sviluppare nuove applicazioni mobile, nuove App nel campo dell'istruzione e del turismo, per lanciare un piano di lavoro condiviso a livello europeo". Il secondo appuntamento è previsto per il 13 e 14 novembre nella stessa sede e, conclude Di Giorgio, sarà "una conferenza internazionale sulle infrastrutture di ricerca e digitali mirate allo sviluppo di nuovi metodi multidisciplinari nel campo del patrimonio culturale digitale".

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