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Influenza: microbiologi, possibile diffusione di ceppi varianti

Per i microbiologi le preoccupazioni degli ultimi giorni sono legate alla possibile diffusione anche in Italia di un ceppo di virus A/H3N2 diverso da quello contenuto nel vaccino, che già circola in Usa e Nord Europa

Influenza: microbiologi, possibile diffusione di ceppi varianti
23 gennaio 2015 | 07.54
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L'aumento dei casi gravi di influenza, registrato quest'anno, potrebbe dipendere da una variante del virus A/H3N2 diversa da quella contenuta nel vaccino? Invitano all'attenzione i microbiologi dell'Amcli (Associazione microbiologi clinici italiani), che sottolineano la necessità di un continuo monitoraggio su diffusione e tipologia dei virus in circolazione.

"La caratterizzazione genetica dei virus influenzali che stanno circolando in Usa e Nord Europa - ricorda Maria Paola Landini, microbiologa del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna - dimostra che i ceppi di influenza A/H1N1 e il ceppo B sono simili a quelli contenuti nel vaccino 2014-2015, mentre quelli A/H3N2 mostrano differenze genetiche rispetto al ceppo vaccinale. Le preoccupazioni che si registrano negli ultimi giorni sono legate alla possibile diffusione anche in Italia del ceppo A/H3N2 variante rispetto a quello contenuto nel vaccino, che renderebbe anche i soggetti vaccinati più suscettibili a contrarre l'infezione e ad avere forme severe".

Il numero di italiani colpiti dall'influenza stagionale cresce progressivamente, sottolineano gli esperti dell'Amcli, come dimostrano gli ultimi datti diffusi dai medici sentinella della rete Influnet. "Si prevede che il massimo dell'attività dei virus sarà raggiunto verso la fine del mese di gennaio, in anticipo rispetto agli anni scorsi. Tuttavia al momento la situazione non sembra destare particolari preoccupazioni - precisano i microbiologi - anche se non mancano casi gravi e pazienti che necessitano di ventilazione assistita. La situazione italiana è simile a quella della maggior parte dei Paesi europei dove si nota, come negli ultimi anni, una notevole diffusione del virus A/H1N1, pandemico nel 2009. Molto diffuso anche il virus A/H3N2, mentre minore sembra attualmente la diffusione di ceppi di influenza B".

Secondo Pierangelo Clerici, presidente dell'Amcli e direttore dell'Unità operativa complessa di microbiologia dell'ospedale Civile di Legnano (Milano), "certamente la situazione epidemica influenzale deve essere attentamente controllata, senza per altro dimenticare che altri virus respiratori stanno circolando e alcuni dei quali danno infezioni decisamente severe soprattutto nei bambini. Mi riferisco in particolare al virus respiratorio sinciziale che, al momento, è quello che vediamo più di frequente nei materiali bronco-polmonari".

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