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Commercio estero

Nuovo mese 'brillante' per il nostro commercio estero, che a febbraio negli scambi extra Ue mette a segno una crescita del 7,1% su base annua e del 4,5% rispetto al mese precedente. Il risultato è un aumento dell’avanzo commerciale negli scambi extra-Ue pari a 2,84 miliardi di euro (contro i +1, 338 miliardi di febbraio 2014).

Commercio estero
25 marzo 2015 | 11.51
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Nuovo mese 'brillante' per il nostro commercio estero, che a febbraio negli scambi extra Ue mette a segno una crescita del 7,1% su base annua e del 4,5% rispetto al mese precedente. I dati diffusi dall'Istat mostrano anche un aumento rispetto a gennaio per le importazioni (+1,1%) mentre rispetto allo stesso mese del 2014 si registra un calo del 4,1%. Il risultato è un aumento dell’avanzo commerciale negli scambi extra-Ue pari a 2,84 miliardi di euro (contro i +1,338 miliardi di febbraio 2014). Peraltro, senza considerare i prodotti energetici il surplus è pari a 5,0 miliardi rispetto ai 4,7 miliardi dello stesso mese del 2014 .

Rispetto a gennaio, la crescita dell’export verso i paesi extra Ue è trainata dai beni strumentali (+13,7%) e- spiega l'Istat - è dovuta in gran parte alla vendita di navi. Quanto alle importazioni

La crescita su base annua dell'export - continua l'Istat - è determinata dai beni strumentali (+19,9%) e, in misura minore, dai prodotti intermedi (+4,6%). Le vendite di energia sono invece in forte calo (-23,9%). Senza la vendita di navi, l’incremento tendenziale dell’export è pari a +3,3%.

Quanto alle importazioni la diminuzione rispetto a febbraio 2014 del 4,1% è determinata dalla marcata contrazione degli acquisti di energia (-32,7%). Senza considerare questa componente invece gli acquisti dai paesi extra Ue sono in forte espansione (+10,4%).

A febbraio i mercati che hanno registrato la crescita maggiore per le esportazioni italiane sono risultati gli Stati Uniti (+49,3% che si riduce a +24,8% al netto dei mezzi di navigazione marittima) e la Turchia (+10,7%), mentre le vendite verso Russia (-28,5%) e paesi MERCOSUR (-17,6%) sono in marcata flessione. La contrazione degli acquisti energetici porta a un forte calo delle importazioni da paesi OPEC (-24,7%) e Russia (-23,3%).

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