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Pil, Italia +0,2% nel secondo trimestre. Squinzi: "Non c'è ripresa"

Mef: "Il dato era atteso, il Paese può fare meglio"

(Infophoto)
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14 agosto 2015 | 10.34
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Nel secondo trimestre del 2015 il Pil dell'Italia è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nel confronto con il secondo trimestre del 2014. Lo comunica l'Istat. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, di un aumento nei servizi, e di una variazione nulla nell’insieme dell’industria (industria in senso stretto e costruzioni). Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta. Il dato conferma quanto atteso dagli analisti, come spiega lo stesso Mef.

Ministero dell'Economia - Il pil del secondo trimestre si conferma "come da attese"; inoltre "dopo 13 trimestri consecutivi di calo tendenziale" il paese ha "due trimestri di crescita", osservano fonti del ministero dell'Economia e delle Finanze rilevando che "la programmazione di finanza pubblica è basata su stime corrette". Ma aggiungono: "Il paese può e deve fare di meglio: riforme strutturali e la politica economica favoriranno l'accelerazione".

La reazione di Confindustria - "E' quello che ci aspettavamo. Purtroppo è la conferma che non c'è una ripartenza vera". Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervistato da Affaritaliani.it. La seconda parte dell'anno andrà meglio? "Speriamo, lo speriamo fortemente. Altrimenti sono guai".

Guerra di stime - La crescita dell’Eurozona "continua a un passo moderato" e, per l'Italia, "la crescita media annua 2015 si dovrebbe collocare allo 0,6%", senza compromettere "la possibilità di conseguire una variazione media annua di 0,7%, come ipotizzato dal governo", per Luca Mezzomo, responsabile analisi macroeconomica Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. "Con questa crescita, inferiore alla previsione dei principali analisti, che stimavano un +0,3% e inferiore a quella del trimestre precedente (+0,3%), la previsione del governo di raggiungere per fine anno un +0,7% resta sempre più un miraggio". Lo afferma Massimiliano Dona, segretario dell'Unione nazionale consumatori. "La realtà è che l'Italia, dopo la Grecia, continua ad essere la malata d'Europa, il fanalino di coda".

Il Pil in Europa - Nello stesso periodo, rileva l'Istat, il pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,6% negli Stati Uniti e dello 0,7% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 2,3% negli Stati Uniti e del 2,6% nel Regno Unito.

Sotto le attese Germania e Francia - L'economia tedesca nel secondo trimestre dell'anno cresce dello 0,4%. Gli analisti si aspettavano che il valore per il Pil tedesco registrasse un incremento di 0,5%. Crescita zero in Francia nel secondo trimestre. Secondo la stima preliminare diffusa dall'Istituto statistico nazionale francese, il pil francese ha registrato una variazione nulla rispetto alla crescita dello 0,6% registrata nel trimestre precedente e contro un aumento dello 0,2% stimato dagli analisti. Ieri la Grecia ha annunciato una crescita del Pil dello 0,8%.

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