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Def, la replica di Padoan: "Obiettivo pil ambizioso ma realizzabile"

04 ottobre 2016 | 12.26
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Si tratta di "un obiettivo ottimistico secondo alcuni commentatori, ambizioso secondo altri". Anche noi lo consideriamo "ambizioso" ma "realizzabile". Così il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, in audizione alla Camera sul Def, replica a i rilievi di Bankitalia e Upb, ricordando che "l'effetto netto della manovra per il 2017 viene stimato in circa 7 mld di maggiore ricchezza prodotta, lo 0,4%. Il valore programmatico del pil per il 2017 è dunque atteso in crescita dell'1%". Certo, ammette il ministro, in Italia "il recupero dei livelli di prodotto pre-crisi si sta rivelando più lento delle attese".

Questa "ambizione" relativa alla stima sul pil all'1% nel 2017 "è sostenuta in modo concreto da una manovra che dà un boost, una spinta alla crescita", spiega il ministro, aggiungendo che "il pil programmatico non è una scommessa. E' la stima dell'effetto che la manovra produce sul prodotto". "Senza manovra il prodotto è stimato in crescita dello 0,6%. La manovra è costruita con cura nella composizione che spesso è stata evocata dal presidente della Bce, e che ieri è stata richiamata durante l'audizione di Banca d'Italia, quale elemento cruciale di una strategia sostenibile per la crescita".

Debito. Il governo mantiene la "massima attenzione alla sostenibilità del debito", assicura il ministro.

Deficit. "La diminuzione dell'indebitamento netto iniziata nel 2014 si conferma anche nel 2017. Il deficit scende", rileva Padoan. "Il saldo di bilancio corretto per gli effetti del ciclo economico nel 2017 viene stimato allo stesso livello del 2016 ed è - sottolinea il ministro - in linea con il percorso di consolidamento delle finanze pubbliche".

Privatizzazioni. Per quanto riguarda la riduzione del debito pubblico, "resta ferma l'intenzione del governo di proseguire con il programma di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico e di privatizzazioni, frenato quest'anno dalle condizioni di elevata volatilità dei mercati finanziari e dall'esigenza di valorizzare adeguatamente" le controllate con "piani industriali ambiziosi".

Pressione fiscale. "In linea con la riduzione della spesa e delle imposta sui redditi di famiglie e imprese prosegue anche la diminuzione della pressione fiscale", evidenzia Padoan. "La somma delle diverse riduzioni d'imposta o di misure equivalenti - aggiunge - a partire dagli 80 euro, ha portato alla riduzione delle pressione fiscale al 42,1% nel 2016 dal 43,6 del 2013". Il ministro ricorda poi che tra le altre misure la prossima legge di bilancio prevede il calo dell'Ires dal 27,5% al 24%; inoltre "verrà disattivato il previsto incremento dell'Iva per il 2017"; e si introdurranno "ulteriori misure di alleggerimento per le imprese".

Investimenti. "Nel quadro tendenziale a legislazione invariata gli investimenti pubblici crescono sistematicamente", fa notare il ministro dell'Economia. "Nel quadro programmatico gli investimenti pubblici - aggiunge - crescono ulteriormente e progressivamente portando l'incidenza sul pil dal 2,2% del 2016 al 2,6% nel 2020".

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