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Milano amplia calo con petroliferi e banche, Ftse Mib -0,8%

28 novembre 2014 | 11.38
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Piazza Affari
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Deboli gli indici europei a metà giornata zavorrati dai titoli petroliferi, all'indomani della decisione assunta dall'Opec di lasciare invariata la produzione dei greggio. Non aiutano nemmeno i dati macroeconomici diffusi questa mattina per la zona euro, con l'indice dei prezzi che ha registrato a novembre un incremento debole, dello 0,3%, in calo rispetto alla rilevazione precedente e comunque in linea con il consensus. Stabile la disoccupazione all'11,5%, in line con previsioni.

I prezzi della produzione industriale in Francia hanno registrato, ad ottobre, una flessione dello 0,2% rispetto al mese di settembre. Gli analisti non avevano previsto variazioni. Per quanto riguarda i consumi delle famiglie, nel mese di ottobre, si è registrata una contrazione nell'ordine dello 0,9%. Il dato è peggiore delle attese degli analisti che avevano indicato un progresso dello 0,2%. In crescita invece le vendite al dettaglio in Germania sempre a ottobre. Secondo quanto reso noto dall'Ufficio di Statistica tedesco, l'incremento è dell'1,9% rispetto a settembre quando si era assistito a un calo del 2,8%. Il dato è superiore al consensus che indicava +1,5%.

In Italia, secondo le stime preliminari dell'Istat, a novembre l'inflazione è diminuita dello 0,2% rispetto al mese precedente, un po' meno rispetto al consensus (che dava -0,3%), mentre su base annua è aumentata dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (analisti la davano invariata). Brutte notizie sul fronte del lavoro con una disoccupazione che a ottobre, secondo le stime preliminari dell'Istat, era pari al 13,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di un punto nei 12 mesi. Si tratta del dato peggiore dal 1977.

In questo scenario, mentre lo spread tra Btp e Bund decennali tedeschi, scende ancora a 133 punti base, Francoforte registra a metà giornata un calo dello 0,31%, Parigi cede lo 0,26%, Londra segna -0,41%. La peggiore è Lisbona che lascia sul terreno il 2,13%, Madrid è invariata (-0,03%). Zurigo cede lo 0,34%, Amsterdam -0,22%, Bruxelles -0,19%.

A Milano il Ftse Mib cede lo 0,51% a 19.998, mentre l'All Share lascia sul terreno lo 0,5% a 21.093. Si attende ora l'avvio di Wall Street che i futures sui principali indici pronosticano misto (Dow Jones in calo di 39 punti a 17.771 e il Nasdaq in progresso di 6 punti a 4.323,8). In greggio resta sotto i 70 dollari al barile (Wti a 69,23).

Tra le blue chips pesanti Saipem che perde il 4,52% a 11,62 euro ed Eni (-1,78%), ma dell'andamento del greggio risentono anche Prysmian (-2,3%) e Tenaris (-3,09%). Misto il comparto bancario con Mps che cede l'1,07% a 0,64 euro, Bpm -0,75%, Ubi banca -0,49%, Mediobanca -0,41%, Bper -0,26%, Unicredit -0,17%. Positivo Banco Popolare (+0,45%), Intesa Sanpaolo +0,81%. Telecom Italia è la migliore del Ftse Mib su ipotesi di prossime mosse in Brasile. Il titolo guadagna a metà giornata l'1,74% a 0,9 euro.

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