Le Borse Usa archiviano l'ottava con cali frazionali, sulla scia del rapporto sull'occupazione di dicembre. Dopo sei anni in verde per il Nyse, nel 2015 si attende più volatilità, con la prospettiva di un rialzo dei tassi all'orizzonte.
Chiusura in calo ieri per le Borse Usa, reduci da due sedute di forti guadagni, con gli investitori che hanno soppesato il rapporto sugli occupati non agricoli di dicembre del Dipartimento del Lavoro. Il Dow Jones Industrial Average ha perso lo 0,95% a 17.737 punti; lo Standard & Poor's 500 lo 0,84% a 2.044,81 punti; il Nasdaq lo 0,68% a 4.704 punti.
L'occupazione privata non agricola in dicembre negli States è salita di 252mila unità e il tasso di disoccupazione è calato di 0,2 punti percentuali al 5,6%, battendo le attese degli analisti. Tuttavia il rapporto ha evidenziato una mancata accelerazione della crescita dei salari, con la retribuzione oraria media che ha ceduto 5 centesimi in dicembre.
"Il 2014 finisce col botto", dato che la crescita dei posti di lavoro che nel quarto trimestre è stata in media di 289mila, spiega Chris Low, chief economist di Ftn Financial.
"Questo rapporto - continua Low - manterrà il Federal Open Market Committee della Federal Reserve focalizzato sulla stretta monetaria del 2015. Gli unici interrogativi sono quando sceglieranno di lanciarla e se il tenore dei dati cambierà prima che si arrivi a quel momento".
Un altro rapporto ha evidenziato che le scorte all'ingrosso sono salite dello 0,8% in novembre, ben al di sopra del +0,3% atteso dai mercati, secondo dati diffusi dal Dipartimento del Commercio. Nella settimana le Borse americane hanno chiuso in lieve calo, malgrado il rally di due giorni, con sia il Dow che il Nasdaq in calo dello 0,5% e l'S&P 500 in negativo dello 0,7%.
Dopo che il Dow ha registrato il sesto guadagno consecutivo su base annua, una maggiore volatilità è attesa per il 2015, con la prospettiva di un rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed nel corso dell'anno.
