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Banche: S&P, dl Governo per favorire fusioni tra popolari

29 gennaio 2015 | 15.54
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L'obiettivo del decreto legge del Governo di riforma delle banche popolari ha l'obiettivo di favorire una aggregazione tra le stesse banche cooperative. Lo evidenzia Mirko Sanna, associate director Financial Services Ratings di S&P'S

Banca Popolare di Milano
Banca Popolare di Milano

L'obiettivo del decreto legge del Governo di riforma delle banche popolari ha l'obiettivo di favorire una aggregazione tra le stesse banche cooperative. Lo evidenzia Mirko Sanna, associate director Financial Services Ratings di S&P'S, in occasione di un incontro con la stampa. "La riforma, se dovesse essere introdotta come è scritta nel decreto, riguarda 10 banche popolari, di cui due sole le banche piccole. L'obiettivo chiaro - sottolinea - è far sì che ciò provochi una serie di aggregazioni tra queste banche. La scelta è stata quella di non prendere in considerazione le piccole banche in questo momento per le quali, a nostro avviso, permangono problematiche".

"L'obiettivo del Governo - chiarisce Sanna - è portare ad aggregazioni anche tra quelle di medie dimensioni. Tra le popolari ci sono state delle aggregazioni in passato con dei risultati diversi. Questo sta ad indicare che l'aggregazione richiede anche un miglioramento della governance".

Insomma, "l'obiettivo attuale del Governo è di dare questi 18 mesi di tempo per trovare soluzioni all'interno del mondo cooperativo. Se poi la banca dovesse diventare spa senza che siano avvenute aggregazioni, chiaramente queste banche entrerebbero in un mondo di contendibilità e non avrebbero i limiti che hanno avuto in passato".

In generale, per Sanna, "il contesto attuale per certe banche sarà difficilmente sostenibile e questo potrebbe spingere a medio termine il settore a una maggiore consolidamento visto che le prospettive, soprattutto sulla parte ricavi, saranno piuttosto limitate. Quindi, quello che dovranno privilegiare le banche, deve essere un miglioramento della loro efficienza e diversificazione delle fonti di ricavi".

"Ci sono proposte di cambiamento regolamentari come quello delle popolari che potrebbero favorire se dovesse essere implementato una accelerazione del processo di consolidamento. Riteniamo che l'obiettivo sia rimuovere gli ostacoli principali al consolidamento, soprattutto motivi di corporate governance che hanno spesso limitato le aggregazioni tra banche"; va comunque ricordato che "le aggregazioni di per sé non hanno portato sempre a effetti benefici o a banche migliori, dunque bisogna sempre vedere se le aggregazioni prevedono anche un miglioramento della governance, del management e della strategia".

L'esperto fa notare infine che "ci sono stati casi di fusione che hanno portato a banche più forti, altre hanno portato a situazioni in cui una somma di banche deboli, non avendo migliorato governance o management, non ha portato a miglioramenti, economie di scala o sinergie che ci si aspettava dalle aggregazioni".

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