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Rimbalza Atene, Europa chiude debole, male comparto energia

29 gennaio 2015 | 20.40
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Seduta nel segno della volatilità per le principali piazze finanziarie del Vecchio Continente, male Mps e Saipem corre invece Wdf. A segno l'asta del Tesoro: collocati Btp con scadenza a 5 e 10 anni per un totale di 6,5 miliardi di euro

Rimbalza Atene, Europa chiude debole, male comparto energia

Seduta nel segno della volatilità per le principali piazze finanziarie del Vecchio Continente ad eccezione di Atene, che dopo tre giorni di pesanti perdite, registra un rimbalzo con l'indice Athex 20 che segna +3,16%. Le vendite sui mercati finanziari europei penalizzano in particolare i titoli del settore energetico che fanno i conti con gli effetti sui bilanci del calo del prezzo del petrolio. A fine seduta l'indice Ftse Mib registra un progresso dello 0,56% a 20.954 punti, All Share +0,49% a 21.838.

A segno l'asta del Tesoro - collocati Btp con scadenza a 5 e 10 anni, per un totale di 6,5 miliardi di euro -, mentre prosegue il calo dell'euro sul dollaro dopo le mosse della Fed di mantenere invariata la politica monetaria. Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi risente della tensione in Grecia e chiude in rialzo a 124 punti base con un rendimento dell'1,60. Maglia rosa in Europa per la piazza di Zurigo +1,49%, positivi i listini di Lisbona +0,54%, Madrid +0,48%, Parigi +0,44% e Francoforte +0,25% che, per la prima volta dall'ottobre 2009, fa i conti con la deflazione: i dati sul tasso d’inflazione preliminare di gennaio hanno registrato un calo dell’1% sul mese precedente, mentre il dato tendenziale si è attestato a -0,3%.

A Piazza Affari le vendite sul settore energetico penalizzano i titoli Eni -1,78%, Tenaris a 12,11 euro (4,27%) e Saipem -4,50%. Pesanti vendite sul titolo di Mps che lascia sul terreno il 5,65% a 0,434 euro dopo che le azioni hanno toccato un nuovo minimo a 0,42 euro. Sul titolo è forte la pressione dopo la fine del divieto delle vendite allo scoperto imposto dalla Consob. Contrastati i bancari con Bpm -2,59%, Banco Popolare -0,62% a 11,25 euro; debole Ubi +0,16% e Unicredit +0,37% a 5,39, bene Intesa Sanpaolo +1,24%. Tra gli industriali bene Fca +1,21% dopo alcuni report positivi all'indomani dei conti, e Finmeccanica +3,68% dopo la presentazione del piano industriale 2015-2017. Gli acquisti premiano anche Wdf +8,98% e il settore del lusso.

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