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Borsa: Milano in rialzo con europee dopo accordo su Grecia

23 febbraio 2015 | 09.06
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Dopo l'intesa raggiunta venerdì tra Atene e Bruxelles e in attesa dei dettagli della lista di riforme che il Governo Tsipras presenterà all'Eurogruppo, i listini europei sono tutti positivi, ma senza euforia

Manifestazione contro l'austerità ad Atene (Infophoto).
Manifestazione contro l'austerità ad Atene (Infophoto).

Il lunedì di Borsa ha confermato le attese. Dopo l'intesa raggiunta venerdì tra Atene e Bruxelles e in attesa dei dettagli della lista di riforme che il Governo Tsipras presenterà all'Eurogruppo, i listini europei sono tutti positivi, ma senza euforia. Milano termina la seduta avanzando dello 0,56% a 21.964 punti, massimi toccati l'ultima volta a giugno 2014. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi scivola a 112 punti.

A Wall Street, dopo i massimi toccati settimana scorsa, gli scambi sono in leggero calo (Dow -0,18%) e i dati macro sulla vendita delle case esistenti, sotto le attese degli analisti a gennaio, hanno avallato il trend. I mercati europei hanno ridotto i rialzi nel corso della seduta ma gli indici hanno toccato nuovi massimi: il Ftse 100 di Londra è arrivato a un soffio dai 7mila punti, massimi storici del 1999, mentre il Cac di Parigi ha aggiornato i nuovi massimi da oltre 7 anni. Nuovi record anche per il Dax, che ha tentato di allungare sopra gli 11 mila punti.

Oggi gli occhi del mercato sono puntati sui titoli di Finmeccanica (+6,20%) - in dirittura d'arrivo sulle cessioni di AnsaldoBreda e Ansaldo Sts - e di Banca Carige (+11%) che insieme a Mps (+4,12%) ha chiuso la seduta con le prestazioni migliori del comparto finanziario. Del Montepaschi è stato scambiato circa l'8,5% del capitale, di Carige il 5%: entrambi gli istituti sono in attesa del via libera della Bce al capital plan approvato dai rispettivi cda per rientrare negli ammanchi di capitale rilevati dall'aqr della Bce. Da segnalare anche il buon andamento di A2a (+6,24%) e Autogrill (+2,49%).

Con i prezzi del greggio nuovamente in calo (il Wti è tornato a quota 49,1 dollari al barile), a risentirne sono i titoli di Tenaris, maglia nera della seduta (-2,60%), e di Saipem (-2,47%). Poco mossa Eni (+0,43%). Anche le banche popolari sono in ribasso: Bper perde il 2,47%, Banco Popolare l'1,95% e Bpm l'1,42% a 0,83 euro.

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