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Borsa: Milano chiude in calo con europee, vendute St e Mediaset

La Borsa di Milano chiude la seduta in rosso, in linea con le altre piazze del Vecchio Continente e sulla scia di Wall Street, tutte in calo sulla scia dei raid lanciati dall'Arabia Saudita contro i ribelli sciiti Houthi nello Yemen. Pesa il timore di un allargamento del conflitto alla luce del ruolo dell'Iran. Recuperano i prezzi del greggio. In piazza Affari vendite diffuse, in particolare su Stmicroelectronics e su Mediaset.

Vendite alla Borsa di Milano (Infophoto).
Vendite alla Borsa di Milano (Infophoto).
26 marzo 2015 | 20.18
LETTURA: 4 minuti

La Borsa di Milano chiude in calo, in linea con le principali piazze europee e con Wall Street, ampliando il ritracciamento avviato ieri dopo i massimi dal 2010 toccati all'antivigilia. A innescare le vendite, che sono generalizzate tanto che solo una manciata di titoli del Ftse Mib riesce ad archiviare la seduta in rialzo frazionale, sono le tensioni geopolitiche, in particolare l'intervento militare saudita contro i ribelli sciiti Houthi nello Yemen, che hanno recentemente rovesciato il presidente.

La notizia fa temere un allargamento del conflitto, poiché Riyadh considera gli Houthi come una propaggine dell'Iran, una delle principali potenze regionali dell'area mediorientale.

A Milano l'indice guida Ftse Mib chiude a 22.900,27 punti (-1,06%), mentre l'All Share si attesta a 24,.471,99 punti (-0,98%). Scambi in crescita a 4,2 mld di controvalore, a fronte dei i 3,2 mld dell'intera seduta di ieri. Su 337 titoli in negoziazione, 92 hanno chiuso in verde, 231 in rosso e 14 invariati.

In calo anche le altre piazze europee: a Francoforte Dax 11.843 punti (-0,18%); a Parigi Cac 5.006,35 punti (-0,29%) ; a Londra Ftse 6.895 punti (-1,37%); ad Amsterdam Aex 486,37 punti (-1,07%); a Zurigo Smi 9.082 punti (-1,15%); a Madrid Ibex 11.453 punti (-0,10%); a Lisbona Psi 20 a 5.949 punti (-1,10%); a Bruxelles Bel 20 3.703 punti (-1,12%).

A New York, intanto, il Dow cede lo 0,18% e il Nasdaq è piatto, entrambi sopra i minimi di seduta grazie anche a dati macroeconomici sopra le attese, in particolare le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione e l'indice Pmi servizi di marzo.

L'euro al riferimento Bce cala da 1,0985 dollari ieri a 1,0973 dollari oggi. L'oro al London Bullion Market al fixing pomeridiano si attesta a 1.203,15 dollari l'oncia, in calo a da 1.209,4 dollari. Il future più scambiato sul greggio americano di riferimento, il Wti, con consegna a maggio si attesta a 50,66 dollari, in rialzo di 1,45 dollari al Nymex rispetto alla chiusura precedente.

Vendite sulla grande maggioranza dei settori in piazza Affari, in particolare tecnologici (-2,59%) e media (-2,46%). In verde i chimici (+1,47%), tlc (+0,54%, cibi e bevande (+0,10%). Poco mossi i petroliferi (+0,02%), malgrado i recuperi del greggio.

Sul Ftse Mib calano Stmicroelectronics (-3,78%), debole fin dal mattino sulla scia delle perdite del settore semiconduttori ieri a Wall Street, e Mediaset, che ritraccia (-3,48%) dai massimi a un anno toccati l'altroieri. Vendite sui bancari, che cedono l'1,18%; deboli Mediobanca (-2,68%) e Bper (-2,23%). Lo spread Btp-Bund si attesta a 110 punti.

Si salvano dal rosso una manciata di titoli sul paniere principale, a partire da Bpm (+0,37%), Autogrill (+0,33%) e Telecom (+0,55%). Sull'All Share comprata Digital Bros (+5.32%); in calo Kinexia (-9,9%), maglia nera della Borsa di Milano.

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