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Expo: gli impatti della finanza sul climate change discussi in un convegno

13 ottobre 2015 | 17.57
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Expo: gli impatti della finanza sul climate change discussi in un convegno

In California sono arrivati recentemente a escludere per legge la possibilità di investire in fonti energetiche fossili. E questa nuova normativa è stata fortemente sollecitata da un movimento di opinione nato spontaneamente nelle università. E' uno dei molti esempi di quanto sia ormai all'ordine del giorno, in tutto il mondo, la tematica degli investimenti responsabili e dei loro possibili effetti positivi nella riduzione degli impatti ambientali. Se ne è parlato questa mattina a Milano, in un convegno dal titolo "Gli impatti della finanza sul climate change", organizzato da Etica Sgr e Bper Banca, all'Expo.

Dopo un breve saluto di benvenuto di Alessandra Viscovi, Direttore Generale di Etica, e Maurizio Morgillo, Responsabile Direzione Asset and Wealth Management del Gruppo Bper, il convegno si è aperto con una relazione tenuta da Francesco Marani di Bper Banca, durante il quale sono stati approfonditi i rischi finanziari e ambientali derivanti dalla produzione del cosiddetto shale oil (petrolio di scisto); una pratica controversa che consiste nella generazione di un petrolio non convenzionale prodotto dai frammenti di rocce di scisto bituminoso.

All’intervento di Marani ha fatto seguito l’esperta americana Lauren Compere, direttore generale di Boston Common Asset Management, società statunitense specializzata in investimenti sostenibili. Compere ha illustrato, in particolare, il contributo attivo che il mondo finanziario, nello specifico il settore bancario, può fornire nel costruire un futuro low carbon, vale a dire un’economia a basse emissioni di carbonio.

La tematica “Climate change: rischi e opportunità per gli investitori” è stata esaminata, invece, da Emanuele Fanelli, Senior Vice President di Cdp (ex Carbon Disclosure Project), che ha avuto modo di sottolineare l’importanza delle misurazione dell’impronta di carbonio dei portafogli finanziari anche in un’ottica di continua diminuzione degli impatti.

Ha chiuso i lavori Paolo Capelli, Responsabile Risk Management di Etica, che durante il suo intervento ha sottolineato la rilevanza della componente climatica nella gestione del rischio di portafoglio, rimarcando quanto l’analisi Esg (environment, social e corporate governance), tipica di un fondo etico, contribuisca positivamente a migliorare il controllo del rischio finanziario.

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