Intesa Sanpaolo chiude il 2015 con un utile netto contabile di 2.739 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto al risultato di 1.251 milioni del 2014. Se si esclude il contributo straordinario al fondo di risoluzione, l'utile netto si attesta a 2.989 milioni, in crescita del 76,9% rispetto all'anno precedente. Il risultato della gestione operativa registra un incremento dell'1,4% a 8.333 milioni.
Migliora il trend del credito con flussi di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis che registrano il valore più basso dal 2007. I flussi netti ammontano a 5,7 miliardi, in diminuzione del 33% rispetto agli 8,6 miliardi del 2014, e i flussi lordi a 8,7 miliardi, in calo del 29% rispetto a 12,3 miliardi dell'anno precedente. In calo anche lo stock di crediti deteriorati, in flessione del 3% rispetto a settembre 2015 e dell’1% rispetto a dicembre 2014 al netto delle rettifiche di valore, e del 2% rispetto a settembre 2015 al lordo delle rettifiche di valore.
Dividendi - Intesa Sanpaolo distribuirà dividendi per circa 2,4 miliardi di euro. Il consiglio di gestione della banca ha deciso di proporre alla prossima assemblea ordinaria la distribuzione di 14 centesimi di euro per azione ordinaria e 15,1 centesimi per azione di risparmio. Secondo la proposta, il dividend yield è pari al 5,6% per l’azione ordinaria e al 6,5% per l’azione di risparmio. Il pagamento del dividendo, se approvato dall’assemblea, avrà luogo a partire dal 25 maggio 2016, con stacco cedole il 23 maggio.
Nessuna acquisizione in Italia - Intesa Sanpaolo "conferma tutti gli obiettivi" del piano industriale "per i prossimi anni". Lo afferma il consigliere delegato del gruppo, Carlo Messina, in conference call con gli analisti. Messina precisa inoltre che il gruppo non parteciperà al processo di consolidamento in corso nel settore bancario. "Non ci saranno acquisizioni in Italia. Mettiamo un punto su questo. Io sono pienamente concentrato nel realizzare il piano industriale a distribuire 3 miliardi di euro di dividendi quest'anno".
