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Borsa di Malta, Portelli: "Altre 5 pmi italiane quotate nel 2017, saremo la vostra Irlanda"

21 aprile 2017 | 17.28
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La Valletta, Malta
La Valletta, Malta

La Borsa di Malta, dopo la veneta Sfa, punta a far quotare entro la fine dell'anno altre cinque piccole e medie imprese italiane. E decine nei prossimi anni. Anzi, l'obiettivo del Malta Stock Exchange è di far diventare l'isola l'Irlanda dell'Italia, un centro finanziario alternativo, efficiente e con un fisco leggero. "Il mio obiettivo è far diventare Malta l'Irlanda dell'Italia", dice Joseph Portelli, presidente del Malta Stock Exchange, la Borsa di Malta. "Il nostro modello -dice parlando con l'Adnkronos- sono l'Irlanda e il suo sistema finanziario. Moltissime imprese statunitensi quando vogliono stabilirsi nell'Unione europea puntano sull'Irlanda e vogliamo che l'Italia, allo stesso modo, punti su di noi".

Pochi giorni fa Sfa, azienda veneta attiva nel settore delle bonifiche ambientali, è diventata la prima società italiana quotata sul Prospects, il segmento della Borsa di Malta dedicato alle pmi. E altre piccole società italiane sarebbero pronte a far rotta sull'isola. "Stiamo parlando con diverse società: al momento nella nostra pipeline ci sono altre tre società italiane", continua Portelli. In Italia "c'è del vero potenziale. Sono convinto che entro la fine dell'anno avremo cinque o sei società quotate da noi ed entro pochi anni alcune decine".

Le grandi imprese sono fuori dagli obiettivi della 'Borza' di Malta, il cui peso è contenuto e che conta al momento solo una ventina di società quotate. "Sinceramente Fiat non si quoterà mai da noi -sottolinea il presidente del Malta Stock Exchange- e le altre grandi imprese italiane saranno piuttosto a loro agio se si quoteranno a Piazza Affari". Sono invece le piccole aziende, con una capitalizzazione di mercato dai 5 ai 20 milioni di euro e interessate a raccogliere capitali sul mercato, a essere nel mirino del Mse.

Aziende piccole e medie da attrarre con tempi rapidi di quotazione e costi contenuti. Ma anche con advisor e standard internazionali. Sui tempi del segmento Prospects "il nostro obiettivo è di dimostrare alle società che si possono quotare in un minimo di 3-5 giorni. E' una cosa che stiamo cercando di fare, assumendo che tutta la documentazione necessaria sia disponibile", dice Portelli. I costi per una società con una capitalizzazione fino a 5 milioni di euro sono di circa 10mila euro per l'anno di quotazione e di 5mila per ogni anno successivo. A cui si aggiungono le spese per l'advisor.

Il Mse, società-mercato indipendente e partecipata dal governo maltese ("ma a un certo punto è previsto che verremo privatizzati") che si avvale della piattaforma di negoziazioni di Deutsche Boerse, non vuole però essere una Borsa di seconda categoria. "Non ci consideriamo una borsa delle occasioni a prezzi stracciati e non vogliamo essere la piazza dove vengono a quotarsi le società che non vengono accettate altrove, abbiamo standard molto seri e riconosciuti a livello internazionale", sottolinea il presidente del Mse.

Beneficiando anche delle conseguenze della Brexit, che potrebbe aprire "possibilità molto importanti". Soprattutto sul segmento delle pmi, sul quale la piazza di La Valletta vuole competere con le Borse di Dublino e del Lussemburgo. In particolare in Italia il Mse sta collaborando con una serie di advisor, anche se una 'campagna d'Italia' per farsi conoscere non è stata ancora pianificata. "Ma a un certo punto ci muoveremo in quella direzione", assicura Portelli.

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