Chiusura di settimana mista per le piazze finanziarie europee. Di segno positivo Francoforte (+0,28% a 13.478 punti) e Parigi (+0,14% a 5.517); piatta Londra (+0,07% a 7.560 punti) e in calo Milano con il Ftse Mib che cede lo 0,14% a 23.014 e l’All Share che segna -0,09% a 25.440. A offrire indicazioni ai listini numerosi dati macroeconomici americani, in particolare relativi al mercato del lavoro. Nel mese di ottobre i payroll hanno registrato un aumento di 261.000 unità, inferiore alle attese degli analisti che indicavano 310mila. Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1% rispetto al 4,2% precedente, battendo il consensus.
"I salari - fa però notare Keith Wade, capo economista di Schroders - sono rimasti piatti, tanto che il tasso di crescita annuale è sceso al 2,4% anno su anno dal 2,8%. Alla luce di ciò, continua il rebus della scarsa crescita salariale". "Nonostante le figure siano state sotto le attese - fa notare Vincenzo Longo, market strategist di Ig - gli operatori sono stati in parte compensati dalla buona revisione delle figure precedenti, in particolare quelle di settembre che hanno cancellato il dato negativo della lettura di un mese fa. Non crediamo che siano cambiate molto le aspettative degli operatori circa il rialzo dei tassi di interesse della Federal Reserve previsto per dicembre. Certo è che la bassa crescita dei salari continua a suscitare qualche dubbio, soprattutto tra i membri Fed, tra cui lo stesso Jerome Powell, fresco di nomina da parte del presidente Trump".
Intanto a Piazza Affari il comparto dei titoli finanziari ha sofferto proprio l’indebolimento dell’euro, che invece ha sostenuto le società votate all’export. Vendite su Bper che ha ceduto il 2,54%, Unicredit -2,21% e Ubi Banca -1,31%, Unipolsai -1,02%. Soldi su Campari (+2,7%), Stm (+2,54%) e Fca (+2,42%) che ha raggiunto nuovi massimi per azione a 15,8 euro. Tra le blue chips la maglia nera va comunque ad Atlantia che ha ceduto il 2,97% sulle prese di beneficio dopo il rally di ieri.
