Le Borse europee chiudono in ordine sparso all'indomani della decisione della Banca centrale europea di mantenere inalterati i tassi di interesse e assicurare la continuità del Qe che da gennaio a settembre 2018 viaggerà al ritmo di 30 miliardi di euro di titoli acquistati e che procederà anche oltre "se necessario". La piazza finanziaria di Milano, ancora appesantita dai bancari, cede lo 0,44% a 22.094, lo spread tra Btp-Bund si attesta a 152 punti base con un rendimento dell'1,82%. Debole la Borsa di Parigi -0,15%, in progresso Francoforte +0,27%, maglia rosa per Londra +0,57% dopo il via libero dei leader Ue alla fase due dei negoziati.
A Piazza Affari crolla Salvatore Ferragamo (-6,29% a 21,15 euro), all'indomani delle dichiarazioni della casa di moda fiorentina che sostiene di non essere in grado di confermare le stime per il 2018, comunicate al mercato lo scorso 3 febbraio, "in quanto più difficilmente perseguibili".
In ribasso Exor -2,04% e il comparto bancario con Banco Bpm -2,33%, Mediobanca -1,99%, Unicredit a 16,15 euro (-1,77%) e Mps -1,17%; debole Intesa Sanpaolo -0,21%, in controtendenza Banca Mediolanum +1,11%. Miglior performance del Ftse Mib per Poste Italiane +4,09% a 6,365 euro, dopo che Intermonte ha portato il rating a 'Outperform' da 'Neutral' e ha rivisto al rialzo il target price a 7,20 euro da 6,80 euro. Acquisti su Moncler +1,48%, A2A +1,35% e Mediaset +1,23% che ha rivisto la governance.
