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Mef, metà contribuenti dichiara meno di 15.654 euro

26 marzo 2014 | 17.56
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Mef, metà contribuenti dichiara meno di 15.654 euro

Roma, 26 mar. (Labitalia) - Per il contribuente mediano, che rispetto alla media non è influenzato da valori outlier (ossia particolarmente elevati), il valore medio del reddito è di 15.654 euro. Ciò significa che la metà dei contribuenti non supera tale valore. Lo rileva il Mef. Più di 41,4 milioni di contribuenti hanno assolto nel 2013 l'obbligo della dichiarazione dei redditi. Il numero dei contribuenti risulta in lieve aumento (+0,2%) rispetto all'anno precedente. L'analisi della distribuzione dei redditi evidenzia che l'ultimo ventile, ossia il 5% dei contribuenti con i redditi più alti, detiene il 22,7% del reddito complessivo, ossia una quota maggiore a quella detenuta complessivamente dalla metà dei contribuenti con i redditi più bassi. Il 90% dei soggetti dichiara invece un reddito complessivo fino a 35.819 euro.

A livello nazionale, il reddito complessivo totale dichiarato è pari a 800 miliardi di euro mentre il reddito medio è pari a 19.750 euro (+0,5% rispetto all'anno precedente). Si sottolinea che nel 2012 non concorrono alla formazione del reddito complessivo il reddito da abitazione principale e i redditi fondiari di immobili non locati. Ai fini di un confronto omogeneo, se si considerano anche tali importi che nel 2011 rientravano nella nozione di reddito complessivo, (che vanno comunque riportati in dichiarazione) questo sale a circa 816 miliardi di euro (+1,4% rispetto al 2011). Tale incremento è determinato principalmente dalla crescita dei redditi da pensione (+2,1%) e dall'ingresso a tassazione ordinaria dei soggetti che sono stati costretti a fuoriuscire dal vecchio regime dei minimi, in quanto non avevano i requisiti per il nuovo regime fiscale di vantaggio.

I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 36.070 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori è pari a 17.470 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.280 euro, quello dei pensionati pari a 15.780 euro. E' opportuno ribadire, spiega il Mef, che per 'imprenditori' nelle dichiarazioni Irpef si intendono i titolari di ditte individuali, escludendo pertanto chi esercita attività economica in forma societaria; inoltre la definizione di imprenditore non può essere assunta come sinonimo di 'datore di lavoro' in quanto tra gli imprenditori sono compresi coloro che non hanno personale alle loro dipendenze.

Il confronto con l'anno d'imposta precedente mostra una crescita dei redditi medi da pensione (+1,7%) e da lavoro dipendente (+1,3%, che diventa +0,3% considerando i premi di produttività). Calano invece tutti i redditi legati alle attività imprenditoriali e professionali: impresa (-8%), lavoro autonomo (-14,7%) e partecipazione (-4,9%). Il Mef evidenzia un calo dei redditi, in particolare di quelli da lavoro autonomo con un -14,3%, a quattro anni dall'inizio della crisi economica. Dal confronto emerge un aumento del 4,6% del reddito da pensione.

In termini di redditi medi dichiarati, tenendo conto dell'inflazione, in quattro anni il reddito medio degli autonomi è calato in termini reali del 14,3% (evidenziando che l'aumento del numero dei soggetti in questa categoria è anche effetto della crisi del mercato del lavoro), quello degli imprenditori è calato dell'11% e quello dei dipendenti è calato del 4,6%, mentre il reddito medio da pensione è aumentato del 4,6%, sempre secondo il confronto tra le dichiarazioni dell'anno d'imposta 2012 rispetto a quelle dell'anno d'imposta 2008 (ultimo anno prima della crisi economica). In termini di numero soggetti, rispetto all'anno prima della crisi, ci sono ora circa 350 mila lavoratori dipendenti in meno, 190 mila pensionati in meno (anche per effetto delle misure normative sui pensionamenti introdotte negli ultimi anni), 32 mila imprenditori in meno e 138 mila soggetti in meno che dichiarano reddito da partecipazione. Al contrario si assiste a un aumento dei lavoratori autonomi (+128 mila).

La regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (23.320 euro), seguita dal Lazio (22.100 euro), mentre la Calabria ha il reddito medio più basso con 14.170 euro.

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