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Bonanni, Renzi sopra le righe, su sindacato posizione sbagliata

10 marzo 2014 | 15.54
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Bonanni, Renzi sopra le righe, su sindacato posizione sbagliata

Roma, 10 mar. (Labitalia) - Il premier Matteo Renzi farebbe meglio "a non stare sopra le righe" e per un confronto con le parti sociali, "con una posizione così inusuale e sbagliata del Presidente del Consiglio , è meglio aspettare". Cosi' il leader Cisl, Raffaele Bonanni replica alle dichiarazioni del premier Renzi nel corso della trasmissione di Fabio Fazio "Che tempo che fa". "Farebbe bene , il Presidente del Consiglio ha bisogno di avere delle opinioni, speriamo le abbia chiare, ha bisogno di avere degli obiettivi , speriamo lì abbia chiari, ha bisogno anche di tanta collaborazione...... A me non piace questa ruggine oramai chiara che c'è tra lui e la Cgil perché non porterà a nulla di buono, nè per il governo, nè per il sindacato, nè per il Paese", dice dai microfoni di "L'economia prima di tutto".

Quanto all'invito più volte girato dai sindacati al premier per una incontro con le parti sociali e l'avvio di una fase concertativa Bonanni spiega: "gli incontri si fanno quando possono servire ma con una posizione così inusuale e sbagliata del Presidente del Consiglio , è meglio aspettare". Certamente, prosegue, "il sindacato non servirà a fare da scendiletto a nessuno , sia chiaro che sarà vigile lo stesso su ogni questione, tant'è che sulle tasse ha dovuto fare esattamente quello che noi abbiamo chiesto. La Cisl da mesi, giorno per giorno, sta insistendo su questo aspetto e lui ha dovuto fare esattamente così altrimenti avrebbe pagato un prezzo politico molto alto". Quanto al taglio delle tasse da 10 miliardi di euro annunciato da Renzi: "E' ciò che abbiamo chiesto insistentemente e credo che Renzi l'abbia fatto perché non poteva fare diversamente. Non tener conto delle famiglie , dei lavoratori e dei pensionati, sarebbe stato per lui una prima sconfitta nella decisione sapendo che ha la campagna elettorale, forse ecco perché ricerca un po' di attrito col sindacato; è stato costretto a fare ciò che ha detto il sindacato e quindi deve mettersi contro il sindacato per rabbonire alcuni ambienti che gli chiedono invece differenti posizioni e differenti decisioni."

Sul capitolo ammortizzatori, infine, Bonanni ribadisce la richiesta di mantenimento della cassa integrazione in deroga: "va mantenuta in piedi, però va rivisto il meccanismo di copertura, e ci vuole molto più rigore per scegliere il perimetro di intervento e poi di qualificare la linea richiesta, esattamente quello che abbiamo fatto a i ministri Fornero e Giovannini , ossia di giustificare il sostegno a costoro partecipando ad esempio a corsi di formazione; chi non partecipa perde l'indennità". Il governo, inoltre, per la Cisl, "deve muoversi ed affidare ad agenzie anche private in modo tale che se i lavoratori ricevono un'offerta a pari qualifiche e rinunciano, perdono l'indennità. E' una proposta che facciamo da diverso tempo, il governo non si metta in testa di modificare in piena crisi i meccanismi di copertura perché farebbe solo male alle persone e magari, nell'intento di andare a sostenere non si sa chi, si prendono i soldi solo ai lavoratori.Le casse integrazione in deroga sono pagate dallo stato ma la stragrande maggioranza sono pagate dalle imprese e dai lavoratori".

Sul fisco il premier Renzi è stato praticamente "costretto a fare cio' che ha detto il sindacato". Non aveva infatti alternative perche' "non tener conto dei lavoratori sarebbe stata la sua prima sconfitta". Ecco perché "ricerca un po' di attrito col sindacato. Ora cioe' deve mettersi contro il sindacato per rabbonire alcuni ambienti che gli chiedono invece differenti posizioni e differenti decisioni". Lo legge così Bonanni, l'annuncio di un prossimo taglio delle tasse da 10 miliardi da parte del premier Matteo Renzi.

"E' ciò che abbiamo chiesto insistentemente e credo che Renzi l'abbia fatto perché non poteva fare diversamente. Non tener conto delle famiglie , dei lavoratori e dei pensionati, sarebbe stato per lui una prima sconfitta nella decisione sapendo che ha la campagna elettorale. Forse ecco perché ricerca un po' di attrito col sindacato. E' stato costretto a fare ciò che ha detto il sindacato e quindi ora deve mettersi contro il sindacato per rabbonire alcuni ambienti che gli chiedono invece differenti posizioni e differenti decisioni."

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