Roma, 28 mag. (Labitalia) - Alla fine del 2013, le adesioni alle forme di previdenza complementare sono pari a circa 6,3 milioni, il doppio di quelle registrate alla fine del 2006, anno che precede l'attuazione della riforma. E' quanto rileva la Covip nella sua relazione annuale. La crescita ha interessato soprattutto i dipendenti privati, raddoppiati a 4,4 milioni nel 2013, rispetto ai 2,2 milioni di fine 2006, mentre i lavoratori autonomi sono aumentati di circa 700mila unità, attestandosi a fine 2013 a 1,7 milioni.
Alla fine del 2013, i fondi registrati nelle anagrafi della Covip sono 510, gestiscono 116,4 miliardi di euro di risparmio previdenziale di circa 6,3 milioni di lavoratori, pari al 7,5% del PIL. Si tratta di una percentuale in progressiva crescita di anno in anno, ma lontana da quella che caratterizza altri paesi. Nel 2013 sono stati raccolti 12,5 miliardi di euro, di cui 5,2 miliardi provenienti da flussi di Tfr indirizzati alla previdenza complementare.
Nel 2013 si è confermato il fenomeno degli ''iscritti silenti'', ossia di coloro che hanno sospeso ogni forma di contribuzione, in conseguenza dell'aggravamento delle condizioni occupazionali nel nostro Paese: sono circa 1,4 milioni.