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Golfo: dati negativi su presenza donne in cda P.a, ma non ci fermiamo

22 agosto 2014 | 14.49
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a presidente Fond. Bellisario, è un disastro, a settembre campagna per denunciare violazioni.

Lella Golfo
Lella Golfo

"E' un disastro, i dati sono questi, negativi e così non va. Ma come Fondazione Bellisario non ci fermiamo e, dati alla mano, da settembre lanceremo una campagna in tutte le regioni, con delle conferenze stampa in cui denunceremo le violazioni alla legge sulla presenza delle donne nei cda delle società non quotate partecipate dalla pubblica amministrazione. E dopo la segnalazione le società hanno 60 giorni per adeguarsi, trascorsi i quali i cda decadono". Così Lella Golfo, presidente della Fondazione Bellisario e già deputata Pdl e promotrice, insieme ad Alessia Mosca, della legge sulla parità di accesso agli organi delle società controllate da pubbliche amministrazione e non quotate, commenta, con Labitalia, i dati del monitoraggio condotto dal dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con la società Cerved Group Spa.

Secondo il monitoraggio a maggio 2014, sono infatti solo 1.795 le donne che siedono al top delle 4 mila società non quotate in cui uno o più enti delle pubbliche amministrazioni detengono una partecipazione superiore al 50% , pari al 14,7% del totale.

"Il problema vero -spiega Golfo- è stata la mancanza di conoscenza di questa società, sono tantissime. Anche il piccolo comune prende e decide di fare una partecipata, senza la trasparenza delle società quotate che pubblicano tutto on line. Come Fondazione Bellisario con il Cerved abbiamo faticosamente realizzato un monitoraggio, e stiamo segnalando diversi casi. Ad esempio -sottolinea- la società dell'aeroporto di Lamezia Terme, scaduto il cda due mesi fa lo ha rinnovato senza rispettare la legge, e noi abbiamo segnalato la vicenda. Come è avvenuto d'altronde in tantissimi altri casi".

La procedura è semplice. "Noi scriviamo al presidente del consiglio e al dipartimento delle pari opportunità segnalando il caso. Subito dopo parte la lettera alla società che ha l'obbligo adeguarsi entro 60 giorni, pena la decadenza del cda".

E Lella Golfo non ha nessuna intenzione di mollare nella 'battaglia' sulla presenza femminile nei cda. "Lo sanno pure i sassi -ricorda- che questa legge mi è costata la ricandidatura al Parlamento. Nella nostra campagna di settembre -conclude Golfo- chiederemo di incontrare con dati alla mano regioni, province e comuni e segnaleremo le violazioni alla legge da parte delle società che, per dare qualche numero, sono ben 94 in Calabria e 385 nel Lazio".

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