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Agricoltura: in Emilia Romagna 3.771 aziende bio, nel 2013 +1,4%

04 settembre 2014 | 14.48
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L'assessore Rabboni: finora in campo 100 mln di euro, possiamo crescere ancora

Agricoltura: in Emilia Romagna 3.771 aziende bio, nel 2013 +1,4%

L'Emilia Romagna si conferma regione leader nel biologico ma, secondo la Regione, "può crescere ancora". Alla fine del 2013 erano infatti 3.771 le imprese di produzione e trasformazione bio, con un aumento dell'1,4% sull'anno precedente. Di queste 798 sono imprese di trasformazione e commercializzazione, il numero più alto a livello nazionale. Un primato amplificato dalla leadership esercitata da molte di queste imprese sui mercati nazionale ed internazionale.

I dati sono stati illustrati oggi a Bologna, in occasione della presentazione dell'edizione 2014 di Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale, dall'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni. L'Emilia Romagna è inoltre la prima regione del nord Italia per superfici coltivate con tecniche biologiche. Le aziende agricole biologiche sono, nel dettaglio, 2.973, in aumento dell'1,7%.

Nel 2013 sono cresciuti anche gli allevamenti biologici: sono 624 le imprese che conducono l'allevamento di almeno una specie con il metodo biologico. L'allevamento per le uova biologiche, infine, è il più importante a livello nazionale con 15 imprese di allevamento per una consistenza produttiva di circa 500 mila ovaiole biologiche.

"L'agricoltura biologica in Emilia Romagna è cresciuta grazie soprattutto alle scelte compiute dalla Regione - ha sottolineato Rabboni - il Programma di sviluppo rurale che si sta concludendo ha destinato alle produzioni biologiche il 30% di tutte le risorse disponibili a fronte di un'incidenza delle superfici agricole biologiche dell'8% e ad una percentuale di imprese bio sul totale del 4%".

"Una priorità - ha aggiunto Rabboni - dettata dalla volontà di ridurre gli impatti dell'agricoltura sull'ambiente e promuovere modelli di produzione effettivamente sostenibili". Non a caso, ha proseguito l'assessore, "per i prossimi anni ci poniamo l'obiettivo di un'ulteriore crescita delle superfici e dei volumi di produzione".

"Lo faremo - ha specificato - aumentando gli aiuti diretti a superficie, che passeranno da 12 a 15 milioni all'anno per una cifra complessiva superiore ai 100 milioni di euro e soprattutto incentivando gli agricoltori a partecipare a filiere produttive e commerciali per soddisfare la crescente domanda di prodotti biologici certificati". Ricordando pi che nei primi 5 mesi del 2014 gli acquisti di prodotti biologici in Italia sono aumentati del 17%, Rabboni si è detto certo che "il bio italiano può e deve crescere".

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