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Latte: Coldiretti Lazio, aumenta forbice tra prezzo consumo e alla stalla

11 dicembre 2014 | 17.49
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Presentato in Regione Lazio il Dossier su produzione, importazioni, origine e trasparenza (video), alla presenza dell'assessore Ricci.

Latte: Coldiretti Lazio, aumenta forbice tra prezzo consumo e alla stalla

“Aumenta la forbice tra il prezzo al consumo e il prezzo alla stalla del latte. Occorre sensibilizzare l’opinione pubblica sul grave problema che affligge il sistema allevatoriale laziale che vede la redditività delle proprie imprese diminuire a causa di un aumento dei costi che a stento viene coperto da un prezzo alla stalla ormai sceso a livelli insostenibili”. Così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, in occasione dell’incontro alla Regione Lazio, ‘Latte: un valore che costa’.

L’iniziativa è stata organizzata da Coldiretti Lazio con l’obiettivo “di richiamare l’attenzione sulla mancanza di trasparenza che rischia di ingannare il consumatore che paga il latte fresco oltre quattro volte il prezzo corrisposto all’allevatore, mentre centinaia di imprese chiudono per l’incapacità di sostenere l’ormai vertiginoso aumento dei costi di produzione”.

“La politica deve fare la sua parte-precisa Granieri- favorendo politiche che attenuino i costi di produzione sostenendo le imprese nell’accesso al credito, rafforzino i controlli e la trasparenza sulle importazioni e soprattutto attuino la legge sull’obbligatorietà dell’origine”.

“E’ fondamentale -chiarisce Aldo Mattia, direttore di Coldiretti Lazio- far conoscere al consumatore come si distribuisce il valore lungo la filiera di un prodotto presente sulle tavole del 99% degli Italia. Del valore complessivo prodotto dal settore lattiero caseario, poco più del 18% al lordo dei costi di produzione è rappresentato dalla quota agricola, il 38% dalla quota industriale, mentre il 43,5% è costituito dai margini di distribuzione che si formano tra il cancello dell’azienda agricola e l’acquisto da parte del consumatore”.

Per Stefano Masini, dell’area Ambiente e Territorio Coldiretti, “è necessario trovare un equilibrio tra chi offre e chi domanda, un equilibrio però che, in termini di prezzo, nel Lazio non c’è". "A minacciare il lavoro degli allevatori e al tempo stesso a rischiare di ingannare il consumatore -avverte- è la mancanza di trasparenza relativa al latte e ai suoi derivati che provengono dall’estero. Basti pensare che soltanto nel Lazio, dall’inizio dell’anno, sono stati importati latte e crema di latte per un valore di oltre 19 milioni di euro”.

Masini ricorda, inoltre, “l’incertezza sulla provenienza del latte, oltre che di sottoprodotti e surrogati (cagliate) in violazione della legge sull’origine, nonché il mancato superamento del divieto di conoscere gli stabilimenti nei quali finiscono tali prodotti, che continuano ad ingannare il consumatore e a mettere a rischio la sopravvivenza degli allevamenti". "E’ evidente, dunque, che consumatori e allevatori -dice- devono trovare i motivi di un’alleanza che punti a smascherare il finto made in Italy, combattere le inefficienze e le speculazioni, oltre che assicurare acquisti convenienti alle famiglie senza dimenticare di sostenere il reddito degli agricoltori”.

“E’ un diritto naturale del cittadino -aggiunge Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori- sapere quello che mangia. Noi dobbiamo modificare l’atteggiamento del mercato che, ingiustamente, agevola gli altri. Bisogna puntare su chi produce. Per questo, la vostra battaglia -sottolinea rivolgendosi agli allevatori presenti all’incontro- è sempre e comunque la mia”.

“L’Italia si salverà -afferma Sonia Ricci, assessore Agricoltura Caccia e Pesca della Regione Lazio- grazie al settore agroalimentare. L’obiettivo è quello di far diventare più forti e competitive le aziende. Non è solo un fattore economico, ma anche sociali e di inclusione. Non dimentichiamo poi che nel carrello dei consumatori del Lazio il prodotto più diffuso è il latte. Dobbiamo mettere in campo tutta la filiera, comprese le imprese, perché il problema non è solo di chi produce, ma anche dell’industria”.

Il nutrizionista Giorgio Calabrese pone, invece, l’accento sui valori nutrizionali del latte alimentare e della sua importanza nella dieta: “Il consumatore ha la necessità di avere a disposizione latte e latticini di qualità. Nel latte ci sono diverse sostanze utili per l’organismo, non solo per i più piccoli ma anche per gli adulti. Pensiamo solo agli effetti antitumorali per al mammella della donna, contenuti in una sostanza del latte”.

(VIDEO)

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