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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Tra le pagine di economia tiene ancora banco la vittoria di Tsipras in Grecia e le scelte che farà il suo governo.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi
30 gennaio 2015 | 09.54
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"I greci hanno espresso il loro voto democraticamente e noi lo rispettiamo. Ma una cosa va sottolineata: hanno eletto un nuovo governo, non un nuovo Stato. Cioè: gli impegni assunti in nome del Paese vanno mantenuti". Lo dice al 'Corriere della Sera' Manfred Weber, tedesco bavarese di 42 anni, capogruppo del Partito popolare europeo all' Europarlamento, che sulla Grecia aggiunge: "L' Unione Europea è certamente disponibile a una discussione del programma, se Tsipras fa delle proposte. Ma per noi, è chiaro che il nuovo governo greco non otterrà nuove concessioni che il precedente governo non avrebbe ottenuto. In passato, l' Unione Europea ha già fatto molti passi verso la Grecia".

Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, confermati al 'Corriere della Sera' i 140 mila assunti nella scuola. "Saranno tutti assunti il primo settembre e dovranno restare almeno tre anni nel posto che scelgono. Cinquantamila circa copriranno le cattedre disponibili, gli altri novantamila formeranno l' organico funzionale, in media due insegnanti in più per ogni istituto. Copriranno le supplenze, si occuperanno di alcune nuove competenze come la logica, l' educazione alla salute e all' ambiente e l' insegnamento della lingua inglese, la lingua italiana per stranieri", spiega.

Niente più quote di stabilizzazione obbligatoria (20%) per poter assumere nuovi apprendisti per le aziende con più di 50 dipendenti. Azzeramento della contribuzione (per i primi tre anni) anche per le imprese con più di nove addetti. "Tutele crescenti" per consentire la risoluzione del rapporto durante la fase formativa (adeguando così l' apprendistato al nuovo contratto a tempo indeterminato introdotto con il Jobs act). Il ministero del Lavoro sta elaborando un pacchetto di proposte per rilanciare l' apprendistato di primo livello (per il conseguimento della qualifica o del diploma) e quello di terzo livello (per l' alta formazione e ricerca), che stentano a decollare. Non è un mistero infatti che il primo livello è praticamente marginale: secondo i più recenti dati disponibili, biennio 2012-2013, risultano iscritti ai percorsi formativi per la qualifica professionale appena 2.116 apprendisti (nel 90% dei casi si tratta di giovani inseriti nel sistema duale della provincia autonoma di Bolzano)". Lo annuncia il 'Sole 24 Ore'.

"Investiamo sulle banche popolari dal marzo 2014". Davide Serra creatore e manager del fondo Algebris replica con 'Il Sole 24 Ore' alle voci che in Italia lo indicano come una delle mani più attive nel rastrellare, da Londra, titoli degli istituti al centro della riforma voluta dal governo. "Abbiamo popolari e in particolare abbiamo una specifica, grande posizione -dice-. La società sa cosa vogliamo e dove intendiamo arrivare. Ci siamo parlati, anzi siamo in dialogo costante. Non aggiungo altro. Da analista lo scrivevo quindici anni fa che le regole andavano cambiate, il Fondo monetario lo ha detto, la Banca d' Italia lo ha chiesto. Non sarò io a deciderlo…spero".

Costa-Gavras, greco naturalizzato francese, mitico regista di film come Z-L' orgia del potere e Missing parla con 'La Stampa' di Tsipras. "Lo scorso maggio me ne stavo a casa - racconta - e ricevetti una telefonata: una piacevole sorpresa". Dall' altra parte del filo, Alexis Tsipras: "Era di passaggio a Parigi. Mi disse che voleva conoscermi". Si ritrovarono al Mavrommatis, ristorante greco ovviamente. "La prima domanda che gli posi fu: vi presentate come sinistra radicale, ma cosa vuol dire per te "radicale"? Lui rispose: significa ritornare alle radici della Grecia, la cultura e la democrazia. Già lì tirai un sospiro di sollievo". Tsipras non è uno sterile sovversivo, né un veterocomunista: Gavras ci tiene a sottolinearlo. "Me lo disse anche quella sera: non vuole uscire dall'Europa, né per forza dall'euro. Il problema è che il debito pubblico della Grecia è enorme: non riusciranno mai a rimborsarlo. E poi la responsabilità di quel debito è dei politici greci che l'hanno contratto ma anche del signor Barroso e della signora Merkel: hanno consentito che gli europei continuassero a vendere di tutto ai greci, anche forniture militari, sempre a credito".

Ma che succede ai grandi marchi? Nemmeno loro riescono a sostenere le bordate della crisi? 'La Stampa' lo ha chiesto a Bruno Busacca, Direttore Sda-Bocconi e professore ordinario di marketing. Due dimissioni eccellenti in una settimana in due brand globali causa cattivi risultati. È la caduta degli dei? "In effetti verrebbe da pensarlo, ma c' è un' altra notizia sempre di questa settimana, e cioè che Apple ha appena incassato un altro trimestre da urlo. Quindi la crisi c' è ma non per tutti. Evidentemente non per chi ha una visione del brand superiore, chi ha capacità di costruire una propria "value proposition" - cioè creazione di valore - superattraente per il consumatore"..

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