L'imprenditore, sarebbe meglio progettare un nuovo lungomare
"Da cittadino ancor prima di imprenditore prendo atto delle sentenze emesse e attendo che si dia corso all'individuazione e apertura dei varchi nei 70 stabilimenti esistenti. Ma dico che sono un bluff e anziché portare avanti un'azione che devasterebbe l'economia dell'industria balneare e dei circa 7000 posti di lavoro ad essa correlati, non sarebbe meglio attivare un tavolo di concertazione per progettare il nuovo lungomare e il futuro turistico del mare di Roma e di Ostia antica?". Così Fabio Balini, titolare della concessione balneare 'La Rotonda-Shilling' di Ostia commenta con Labitalia la decisioni di ieri del Consiglio di Stato.
Con due distinte ordinanze, infatti, il Consiglio di Stato ha respinto l’istanza cautelare presentata da Balini e da un altro operatore balneare che si erano appellati contro il provvedimento predisposto dal Campidoglio, che impone la rimozione dei cancelli che ostruiscono l’accesso libero alla spiaggia, i cosiddetti 'varchi'.
"Il Comune di Roma e il sindaco Marino hanno fatto passare questa operazione come un'iniziativa per ridare "il mare ai Romani". Ma i proclami con cui si racconta che il mare e le spiagge sono state restituite ai Romani sono privi di fondamento perché già adesso tutte le spiagge in concessione al Comune sono libere nella loro totale estensione e fruibilità".
Nelle spiagge date in concessione ai privati ricorda Balini, "sono garantiti l’accesso e il transito sugli arenili liberi e gratuiti per il raggiungimento della battigia e della fascia di arenile", e aggiunge che comunque anche dopo i varchi "sarà vietato ingombrare la fascia di arenile estesa per almeno 5 mt dalla battiglia, con ombrelloni, stuoini, sedie e sdraio, mosconi, pattini e barche, esclusi i mezzi di salvataggio e attrezzature per accesso al mare per disabili".
Insomma, "questa fascia di arenile deve essere riservata al libero transito, esattamente com'è adesso". "Il Comune di Roma e per esso il suo sindaco chiedono 12 varchi mentre ci sono 70 stabilimenti a Ostia, il mare di Roma, che per legge devono garantire - e garantiscono - il libero accesso fino alla linea di battigia", afferma Balini.
Lo Shilling conosciuto anche come la Rotonda di Ostia ha attualmente in carico e assunti circa 90 operatori stagionali, "una vera e propria industria per un terreno come quello di Ostia", osserva Balini che da tempo si batte per riscattare l'immagine di Ostia, colpita da vari scandali. "Il danno di immagine che avviene su questa porzione di Roma è devastante e la cittadinanza, i commercianti, gli imprenditori onesti non è giusto che paghino per un falso demagogico in cui si racconta che tutti sono delinquenti", conclude.
