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Arrigo Cipriani al Lido con il film sull'Harry's Bar/Videointervista

04 settembre 2015 | 14.31
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Ottant’anni di storia veneziana è passata - e in molti casi è stata fatta - in un locale diventato leggenda. E' un po' questo il fil rouge di 'Harry's Bar', il documentario sul celeberrimo locale veneziano che viene presentato oggi come evento speciale nelle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia, diretto da Carlotta Cerquetti, regista ma anche nipote dello storico gestore dell'Harry's, Arrigo Cipriani. "Sono l'unico uomo al mondo che porta il nome di un bar", dice al microfono dell'AdnKronos l'imprenditore 82enne, figlio di Giuseppe Cipriani che questo bar lo fondò nel 1931, grazie ad un gesto di generosità ricambiato. Giuseppe, infatti, all'epoca giovane barman dell'Hotel Europa, prestò dei soldi ad un cliente americano che si chiamava Harry Pickering rimasto a Venezia senza fondi per far ritorno in America. Ma una volta ristabilitosi, tornò a Venezia e volle sdebitarsi con Ciprani offrendogli i soldi per aprire un suo bar che Giuseppe intitolò al suo pigmalione. Nel documentario, oltre al racconto di Arrigo, ci sono moltissime testimonianze di personaggi celebri legati clienti affezionati dell'Harry's Bar, da Naomi Campbell ad Achille Bonito Oliva. "Gli aneddoti più particolari? Ce ne sono tantissimi. Mi vengono in mente le chiacchierate con Orson Welles o Truman Capote, al quale una volta rimediai anche qualcuno che gli portasse negli States un manoscritto che doveva consegnare".

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