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25 aprile: Napolitano, valori resistenza e liberazione incancellabili

25 aprile 2014 | 12.20
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"I valori e i meriti della Resistenza, del movimento partigiano, dei militari schieratisi nelle file della lotta di Liberazione e delle risorte Forze armate italiane, restano incancellabili, al di fuori di ogni retorica mitizzazione e di ogni faziosa denigrazione". Lo ha detto Giorgio Napolitano, in occasione delle celebrazioni per il 69° anniversario della Liberazione. Alle associazioni combattentistiche e d'Arma, oggi presenti con le loro delegazioni al Quirinale, ai reduci, ai famigliari di quanti hanno sacrificato la vita per la Liberazione dell'Italia dal nazifascismo, "tocca portare avanti una meritoria opera di trasmissione di quei valori e di quella complessa e drammatica esperienza in un rapporto che va sempre ristabilito con le generazioni piu' giovani", ha aggiunto il capo dello Stato.

"La Resistenza, l'impegno per riconquistare all'Italia libertà ed indipendenza, fu nel suo insieme -ha detto tra l'altro Napolitano- un grande moto civile e ideale. Ma fu innanzitutto, non sembri superfluo sottolinearlo, popolo in armi, mobilitazione coraggiosa di cittadini, giovani e giovanissimi, che si ribellavano all'oppressione straniera, di italiani che uscivano dalle dure vicende della guerra fascista e riprendevano le armi per la causa della liberazione dell'Italia e dell'Europa dal totalitarismo e dal dominio tedersco, e non manco' -ha sottolineato il capo dello Stato- l'apporto delle donne che nel '44 si costituirono nelle regioni del Nord in 'Gruppi di difesa delle donne'".

"Ma è giusto, a proposito di stragi e massacri nazisti, citare le alte espressioni di omaggio, in chiave non solo di riflessione autocritica ma di nobile manifestazione di un senso di colpa collettivo che sono venute anni fa e ancora di recente da rappresentanti di grande autorità istituzionale e morale della Repubblica federale tedesca: da ultimo -ha detto Napolitano- la visita ispirata e commovente a Sant'Anna di Stazzema e l'incontro con la gente del presidente Gauck, l'abbraccio con cui noi capi di Stato di due Paesi che hanno dato molto alla costruzione di un'Europa unita, ci riconoscemmo in valori comuni di libertà e solidarietà".

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