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Papa Francesco celebra la messa in Terra Santa, in migliaia allo stadio ad Amman

24 maggio 2014 | 09.02
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Il Pontefice, partito da Fiumicino e arrivato ad Amman, è stato omaggiato con un’orchidea, il fiore simbolo della Giordania. Durante la celebrazione 1.400 bambini ricevono la Prima Comunione. Il tweet prima della partenza: “Vi chiedo di accompagnarmi con le vostre preghiere”. L’ambasciatore di Palestina: “Messaggio di speranza per il popolo palestinese”. Un filmato mostra i luoghi del viaggio/Video

(immagine dal profilo Instagram della regina Rania) - (immagine dal profilo Instagram della regina Rania)
(immagine dal profilo Instagram della regina Rania) - (immagine dal profilo Instagram della regina Rania)

Prima giornata del pellegrinaggio in Terra Santa di Papa Francesco. Il pontefice, partito da Fiumicino con l’Airbus dell’Alitalia A321, è atterrato all’aeroporto internazionale di Amman, in Giordania, alle 13 (ora locale). Appena sbarcato Bergoglio è stato omaggiato con un’orchidea, il fiore simbolo della Giordania.

Nel pomeriggio la messa all’International Stadium di Amman, alla presenza dei rifugiati cristiani provenienti dalla Palestina, dalla Siria e dall’Iraq: “La pace non si può comperare: essa è un dono da ricercare pazientemente e costruire artigianalmente mediante piccoli e grandi gesti che coinvolgono la nostra vita quotidiana” dice Francesco celebrando la funzione.

“Il cammino della pace si consolida se riconosciamo che tutti abbiamo lo stesso sangue e facciamo parte del genere umano; se non dimentichiamo di avere un unico Padre celeste e di essere tutti suoi figli, fatti a sua immagine e somiglianza” aggiunge Bergoglio.

E con questo spirito che il Papa abbraccia tutti i presenti: “Il patriarca, i fratelli vescovi, i sacerdoti, le persone consacrate, i fedeli laici, i tanti bambini che ricevono la Prima Comunione (sono 1.400, ndr) e i loro familiari. Il mio cuore si rivolge anche ai numerosi rifugiati cristiani provenienti dalla Palestina, dalla Siria e dall’Iraq: portate alle vostre famiglie e comunità il mio saluto e la mia vicinanza”.

Nel corso della messa, il Papa ha ricordato che la diversità non deve essere motivo di ostacolo e di rifiuto. “La diversità di persone e di pensiero - è l’esortazione di Bergoglio - non deve provocare rifiuto e ostacoli, perché la varietà è sempre arricchimento. Pertanto, oggi, invochiamo con cuore ardente lo Spirito Santo, chiedendogli di preparare la strada della pace e dell’unità”.

Incontro con re Abdallah II di Giordania, “uomo della pace”. Prima della messa il Papa ha visitato il palazzo reale di re Abdallah II dove ha incontrato re Abdallah II bin Al Hussein e la regina Rania. Dopo gli onori militari e l’esecuzione degli inni nazionali il re ha accompagnato Francesco all’interno del Palazzo per un colloquio privato.

Il pellegrinaggio in Terra Santa contribuisca a favorire il dialogo interreligioso, in una “serena convivenza” tra i diversi credo religiosi, è stato l’auspicio espresso da Bergoglio nel suo discorso al re che definisce “uomo della pace” e alle massime autorità giordane. “Colgo questa opportunità per rinnovare il mio profondo rispetto e la mia stima per la comunità musulmana - afferma il Papa - e manifestare apprezzamento per il ruolo di guida svolto da sua maestà il re nel promuovere una più adeguata comprensione delle virtù proclamate dall’Islam e la serena convivenza tra i fedeli delle diverse religioni”.

Il Papa ha poi espresso “riconoscenza alla Giordania per aver incoraggiato diverse importanti iniziative a favore del dialogo interreligioso per la promozione della comprensione tra ebrei, cristiani e musulmani, tra le quali quella del ‘Messaggio Interreligioso di Amman’ e per aver promosso in seno all’Onu la celebrazione annuale della ‘Settimana di Armonia tra le Religioni’.

Quanto alle comunità cristiane, dice Francesco che “pur essendo oggi numericamente minoritarie, hanno modo di svolgere una qualificata e apprezzata azione in campo educativo e sanitario, mediante scuole e ospedali, e possono professare con tranquillità la loro fede, nel rispetto della libertà religiosa, che è un fondamentale diritto umano e che auspico vivamente venga tenuto in grande considerazione in ogni parte del Medio Oriente e del mondo intero”.

Quindi lo “speciale augurio per la pace e la prosperità del regno di Giordania e del suo popolo”. Che “Dio Onnipotente e Misericordioso - conclude - conceda alle Vostre Maestà felicità e lunga vita e ricolmi la Giordania delle sue benedizioni. Salam!”.

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