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Andrea Ripa di Meana: "Domani mi incateno, Lucrezia non vendere i ricordi di nostra madre"

"Dinanzi a Casa d'Aste Pandolfini in via Margutta, protesta silenziosa ma spero efficace"

Marina e Andrea Ripa di Meana
Marina e Andrea Ripa di Meana
24 maggio 2021 | 15.51
LETTURA: 3 minuti

"Devo solo comprare le catene, ma ho deciso. Domani mi incatenerò in via Margutta dinanzi alla casa d'aste Pandolfini. E lancio un ultimo appello a Lucrezia, 'non vendere i gioielli di nostra madre, i ricordi di una vita'". Così Andrea Ripa di Meana all'Adnkronos prima che il 23 giugno vengano battuti all'asta i gioielli (43 lotti) di una delle donne più affascinanti e discusse, Marina Ripa di Meana. A Roma è in programma solo un esposizione per eventuali compratori.

Non si dà pace Andrea Ripa di Meana (adottato da Carlo, con il consenso di Marina, ma senza il placet della 'sorella' Lucrezia). "Si tratta di una protesta silenziosa - ha continuato - ma spero efficace. Avrò dei cartelli in cui invito Lucrezia a ripensare il suo gesto, la svendita dei gioielli appartenuti a Marina Ripa di Meana che desiderava ardentemente rimanessero alla figlia e alle nipoti, come l'anello di fidanzamento della madre Vittorina. Un solitario, era stata rifatta la montatura da Bvlgari, rimodernato con cristallo di rocca e altri brillanti. Lo aveva ricevuto per i suoi 50 anni".

Prima di morire Marina mi disse: 'Andrea, avessi avuto un figlio come te'

"Con questa asta è come se si chiudesse un cerchio - ha proseguito Andrea Ripa di Meana - Lucrezia, a mia avviso, ha voluto prendere le distanze dalla madre, togliere di mezzo tutto quello che le ricorda Marina, e sicuramente anch'io. Del resto non è un segreto per nessuno, me lo ha ripetuto due giorni prima di morire la stessa Marina, subito dopo che la figlia era venuta a casa per farsi scrivere il testamento, accompagnata dal notaio e dall'avvocato. Mi chiamò e mi disse: 'Andrea avessi avuto un figlio come te'".

Indubbiamente Marina Ripa di Meana, ex signora Lante della Rovere, è stata una madre sopra le righe, metteva in piazza pubblico e privato e tutto questo non era gradito a Lucrezia. "Ma una madre è sempre una madre - ha ribattuto il figlio Andrea - Lucrezia ha avuto tutto da lei. Le migliori scuole, il maestro di musica ed equitazione, i corsi di modella negli Stati Uniti, la possibilità di un primo film, diretta da Monicelli, 'Speriamo che sia femmina'. Lucrezia sarebbe indubbiamente riuscita da sola nel mondo del cinema, ma è stato comunque un bel lancio".

'Lucrezia non vuole né sentirmi, né vedermi, sono indignato da questa vendita'

Ed è ritornato a parlare dei 43 lotti che saranno battuti all'asta a Firenze da Pandolfini. "Quei gioielli rappresentano la vita di Marina. Le sono stati regalati da amici, amanti, da Franco Angeli, dal marito Carlo, anche dal sottoscritto". Ma non tutti i gioielli, secondo Andrea Ripa di Meana saranno battuti all'asta. "Dentro la cassetta di sicurezza c'erano altri preziosi. Ricordo un orologio a forma di rana regalatole da Marta Marzotto, realizzato su un disegno di Guttuso".

E sui suoi rapporti con la 'sorella' Lucrezia, Andrea Ripa di Meana, ha spiegato deciso: "Lucrezia, due anni fa per un problema legato alle ceneri della madre, mi ha bloccato i telefoni e i social, non ha mai risposto alle mie chiamate. Anzi, mi ha fatto dire da un amico comune che non voleva più né sentirmi, né vedermi. Lo ripeto - ha concluso - questa vendita mi indigna, non penso lo faccia per soldi, perché Lucrezia non ne ha bisogno, ma semplicemente per cancellare la memoria della madre. Per sempre".

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