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Blitz alla Foss, 'furbetti' nei guai: andavano dal barbiere o fumavano canne in teatro

02 novembre 2020 | 14.06
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Furbetti del cartellino alla Fondazione orchestra sinfonica siciliana. Personale della Digos di Palermo, a conclusione di un’articolata attività investigativa coordinata dalla locale Procura, ha eseguito a Palermo e nella provincia un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale con obbligo di presentazione presso gli uffici di polizia giudiziaria nei confronti di 47 persone collegate a vario titolo alla Foss. Il provvedimento è stato emesso dal gip per truffa aggravata in concorso in danno della Regione siciliana.  

Nello specifico, i provvedimenti coinvolgono 30 ex Pip appartenenti al bacino 'Emergenza Palermo', assegnati dal dipartimento regionale del Lavoro alla Foss, con mansioni di pulizia, manovalanza, giardinaggio, servizio di maschera in sala, centralino e portineria. La misura, inoltre, sarà estesa a 16 dipendenti della Fondazione orchestra sinfonica siciliana, addetti all’area amministrativa, tecnica e alla direzione artistica e nei confronti del figlio di un dipendente della Fondazione, che si è reso responsabile della beggiatura fraudolenta in favore del proprio genitore.

 Le indagini svolte a febbraio, marzo e aprile del 2019, con servizi tecnici di videoripresa, servizi di osservazione e pedinamento, ha consentito di mettere in luce, anche nei confronti dei dipendenti della Foss appartenenti al ruolo amministrativo e al ruolo dei professori d’orchestra, "una complessa rete di relazioni e di complicità" finalizzata alla truffa aggravata in danno dello Stato. "In alcuni casi si è accertato che la beggiatura è stata effettuata direttamente dagli interessati, i quali, dopo aver timbrato l’ingresso in teatro, successivamente si allontanavano arbitrariamente omettendo di registrare l’uscita", spiegano gli investigatori. 

"La gravità dei fatti accertati e la loro reiterazione nel tempo ha consentito di cristallizzare un quadro di marcata e diffusa illegalità, posta in essere attraverso allontanamenti di diverse ore dal luogo di lavoro con l’obiettivo di svolgere faccende di carattere strettamente personale" dicono gli investigatori.

C'era chi, come un addetto all'orchestra e tecnico di palcoscenico, durante l'orario di servizio si allontanava per andare dal barbiere, portare la propria vettura all'autolavaggio o recarsi a Isola delle Femmine per pranzare con la moglie. E c'era anche un altro dipendente dell'area tecnica e direzione di sala che, pur risultando presente in teatro, si è allontanato numerose volte usufruendo della beggiatura effettuata da un collega o addirittura della complicità di un altro lavoratore appartenente al bacino degli ex Pip.

Non solo. Gli agenti hanno sorpreso alcuni ex Pip in servizio nella portineria intenti a consumare marijuana. Uno di loro, inoltre, a casa aveva "quantità significative di droga", dicono dalla Polizia.

Accertate anche alcune false dichiarazioni sottoscritte da dipendenti della Fondazione, che avrebbero attestato l’impossibilità di certificare l’orario d’ingresso o di fine servizio, giustificandosi con il pretesto di avere dimenticato il proprio badge identificativo. Le immagini registrate, anche in questo caso, hanno consentito di accertare la non corrispondenza tra quanto dichiarato dal lavoratore e l’effettiva presenza dello stesso sul luogo di servizio.

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