Giulia Grillo: "Inaccettabile, spettacoli indecenti"
Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha inviato questa mattina i carabinieri del Nas al Pronto soccorso dell’Ospedale San Camillo di Roma per verificare la situazione di sovraffollamento segnalata da diversi cittadini e anche da un servizio giornalistico andato in onda ieri al Tg2.
''Dai primi accertamenti - si legge in una nota del Ministero della Salute - sembra esistere una percentuale di ricoveri da pronto soccorso molto elevata, che potrebbe essere spia di inappropriatezza e su cui si concentreranno le analisi dei tecnici del ministero''. "Non è accettabile - spiega il ministro Grillo - che i pronto soccorso dei nostri ospedali siano trasformati in bivacchi e che operatori sanitari e pazienti si ritrovino a lavorare e a essere curati in condizioni indegne di un Paese civile".
Quindi, rivolgendosi al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, afferma: ''Questi spettacoli indecenti vengono da lontano, non nascono certo oggi, il presidente e commissario Zingaretti vada a fare un giro negli ospedali della sua città prima di chiedere l'uscita dal commissariamento per la sanità del Lazio''. ''Le segnalazioni dei cittadini sono per noi fondamentali - continua Grillo - Dopo aver visto ieri sera il servizio del Tg2 mi sono immediatamente attivata inviando i carabinieri del Nas. Ora attendiamo i dati per decidere quali provvedimenti adottare per poi lavorare insieme alla Regione Lazio per mettere fine ai disservizi che danneggiano i cittadini e quindi tutti noi''.
In merito all'invio dei Nas nella struttura, arriva la replica del direttore generale dell'ospedale, Fabrizio d'Alba: ''La visita dei Nas nel Pronto Soccorso della nostra azienda non ha rilevato nulla in merito all'organizzazione e alla qualità dell'assistenza''.
''I Nas hanno evidenziato problemi connessi alla privacy, problematica questa dovuta ad una straordinaria affluenza dei cittadini a causa del picco influenzale. Nel Pronto soccorso questa mattina vi erano 82 persone in attesa di cui 27 pazienti dell'area critica. Per quanto attiene la tutela della privacy - conclude il dg - l'azienda ha già predisposto l’ampliamento delle aree del pronto soccorso''.