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Coronavirus, igienista Signorelli: "Situazione seria, ondata in città metropolitane"

"Contagio corre nei locali, con misure ad hoc in due settimane la curva si può controllare"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)
15 ottobre 2020 | 19.34
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"I numeri di oggi, con più di 8.800 nuovi casi, indicano che la situazione è seria. Questa seconda ondata si può definire l'epidemia delle grandi città metropolitane: Milano, ma anche Roma, Napoli e Bari stanno registrando un aumento dei casi". A dirlo all'Adnkronos Salute è Carlo Signorelli, ordinario di Igiene dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, a proposito dell'emergenza coronavirus. "Il dato positivo è che l'età media di questi soggetti è giovane, e ciò riduce il rischio di effetti gravi. Penso però che se non si farà nulla - aggiunge l'esperto - la curva crescerà, mentre se si interviene con misure più restrittive in 2 settimane la curva scende. Ma questa è una decisione politica".

Ma come intervenire? "I contagi sembrano correre nei locali, bar e ristoranti, dunque un intervento mirato potrebbe essere utile. Nelle ore di apertura, poi, vanno usate le mascherine e rispettate le distanze, e devono esserci più controlli.

"Domani c'è una riunione del Cts della Lombardia, e probabilmente arriverà un parere in materia - aggiunge Signorelli - Poi ci sono i contagi domestici: ebbene, in casa è come fuori. Dobbiamo rispettare l'igiene, il distanziamento, ed evitare gli assembramenti. Inoltre segnalo che in casa le situazioni più a rischio sono 5: condividere il letto, scambiare il telefono, le posate e i bicchieri o condividere gli oggetti del bagno e infine gli ascensori", dice l'esperto.

Signorelli fa parte del gruppo di 80 scienziati autori di una lettera pubblicata sul 'Lancet' e presentata al 16esimo 'World Congress on Public Health 2020' in cui si spiega che puntare sull'immunità di gregge per pensare di gestire la pandemia da Sars-CoV-2 "è un pericoloso errore non supportato da prove scientifiche". Quanto alla questione degli assembramenti sui mezzi pubblici, "diciamo da tempo che il riempimento all'80% è un po' troppo", conclude Signorelli.

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