E' morto per annegamento Beau Solomon, lo studente americano che sarebbe stato spinto nel Tevere, all'altezza di Ponte Garibaldi, da Massimo Galioto nella notte tra giovedì e venerdì scorso. E' quanto emerge dai primi risultati dell'autopsia disposta dalla Procura di Roma sul corpo del giovane: l'esame avrebbe infatti rivelato la presenza di acqua nei polmoni del ragazzo, escludendo dunque che Solomon potesse essere già morto nel momento in cui è stato spinto nel fiume dal senza tetto, mentre le ferite che il giovane presentava sulla testa e sul corpo risulterebbero compatibili con l'urto con massi presenti nel Tevere.
Si dovrà attendere ancora qualche giorno, invece, per i risultati dell'esame tossicologico disposto dalla procura per accertare l'eventuale assunzione di droga da parte dello studente.
E' stato fissato per domani mattina a Regina Coeli, intanto, l'interrogatorio di garanzia per Galioto davanti al gip Maria Agrimi. Per il senza fissa dimora 40enne, accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, il pm ha chiesto la convalida dell'arresto e la contestuale emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
"Non ero solo sulla banchina, quella notte. Io non c'entro niente, sono stato messo in mezzo da altri". Questa in sintesi la versione di Massimo Galioto. Stando a quanto riferito dall'avvocato dell'uomo, Michele Vincelli, il suo assistito si sarebbe dunque detto estraneo ai fatti.
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