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Fase 2, Bonaccini: "Mi auguro 3 giugno si possa riaprire tutti"

25 maggio 2020 | 09.09
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"Per prendere una decisione si dovrà fare i conti con l'andamento della curva dei contagi"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Per prendere una decisione si dovrà fare i conti con l'andamento della curva dei contagi con gli indici che vengono ogni giorno prodotti, studiati e riferiti da Roma, noi mandiamo tutti i giorni tanti dati. Io mi auguro che il 3 giugno si possa riaprire tutti quanti, vorrebbe dire che la situazione è sotto controllo e non ci sono situazioni complicate o meno complicate. Io non sono un veggente e quindi non so cosa accadrà da 3 giugno in poi". Lo ha affermato Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, intervenuto alla trasmissione 'Agorà' su Rai3.

In merito alla pagina del New York Times dedicata ai morti per il coronavirus, Bonaccini afferma che "riflettevo una cosa che coloro che dovrebbero essere più autorità da Trump a Bolsonaro, lo stesso Johnson, guardi in che situazione hanno messo i loro paesi a proposito di democrazia autoritaria e democrazia un po' più partecipata. Serve una riflessione su questo, quando tutto sarà terminato".

Per Bonaccini , "la sanità delle Regioni non si può gestire tutta da Roma. Non si può far diventare il virus né di destra né di sinistra, è di sinistra difendere la sanità pubblica, evitiamo adesso teatrini di responsabilità, questo Paese ha bisogno di rafforzare la sanità pubblica". "Qui abbiamo fatto un lavoro straordinario per contenere l'emergenza - ha aggiunto Bonaccini -, abbiamo fatto Piacenza e Rimini zone arancioni, abbiamo salvato Bologna e la sua provincia, siamo stati i primi a chiudere bar e ristoranti e poi siamo andati all'attacco: abbiamo preso in cura i malati a casa, nel dramma abbiamo cercato di fare tutto il possibile".

E a chi gli chiede se pensa a un futuri da premier risponde: "Io mi chiedo ogni mattina se sono capace di fare il presidente della mia Regione. Io sono così, non mi abbatto quando va male, mi davano quasi per sconfitto alle elezioni ed io continuavo ad avere fiducia". "Non mi esalto quando mi dicono che le cose vanno bene. Tra l'altro in queste settimane c'era poco da esaltarsi, non ci potevamo nemmeno permetterci di piangere per il dramma che abbiamo subito", ha concluso Bonaccini.

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