Fermato con l’accusa di omicidio aggravato. Sul suo block notes la scritta "non volevo ucciderla. La amo"
Ha confessato l'ex fidanzato di Romina De Cesare, fermato con l’accusa di omicidio aggravato per la morte della 36enne uccisa ieri a Frosinone con diverse coltellate.
Le indagini, coordinate dalle Procure di Frosinone e Latina e condotte dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Frosinone e del Comando Carabinieri Stazione di Sabaudia, insieme con il Reparto Operativo, nucleo investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Latina, sono partite dalla segnalazione dell’attuale compagno della vittima, insospettito dal fatto che la donna non dava più notizie dalla notte precedente.
L’intervento della Squadra Mobile nell’abitazione ha portato alla scoperta del cadavere della 36enne. Nel frattempo, i carabinieri di Sabaudia avevano notato aggirarsi sul litorale pontino in uno stato confusionale l’ex fidanzato della vittima con escoriazioni e graffi. Le indagini hanno portato alla luce una serie di contrasti tra la vittima e l’ex, accresciuti a seguito della nuova relazione della donna con un’altra persona. Ulteriori elementi a carico dell’ex fidanzato sono emersi oltre che dai graffi e dalle ecchimosi riscontrate dal medico legale anche da una busta che l’uomo aveva in mano al momento del fermo, con probabili intenti suicidi. Una volta interrogato dai pm di Frosinone e Latina l’uomo ha ammesso la sua responsabilità per l’omicidio e l’intenzione di suicidarsi. Il fermo dovrà ora essere convalidato dal Tribunale di Latina.
Proseguono le indagini per accertare i motivi del gesto, verosimilmente, secondo chi indaga, riconducibili alla gelosia, anche se ulteriori approfondimenti sono in corso in merito ad eventuali moventi economici. Secondo quanto ricostruito finora, l’uomo, non accettando la nuova frequentazione della sua ex compagna, al rientro da una serata fuori l’avrebbe prima strangolata e successivamente accoltellata più volte, abbandonandola in una pozza di sangue, per poi darsi alla fuga. Durante la sua corsa in direzione del litorale pontino l’uomo avrebbe, a suo dire, tentato il suicidio anche con gesti autolesionistici e mediante strangolamento e taglio delle vene, non riuscendo nel suo intento. Una volta giunto sul promontorio del Circeo, avviatosi verso la spiaggia di Sabaudia, l’uomo avrebbe tentato infine di annegarsi.
L’uomo si sarebbe successivamente disfatto degli indumenti che indossava, rimanendo nudo sulla spiaggia dove è stato poi notato dai carabinieri di Sabaudia, che, ricostruito quanto accaduto all’uomo e accertatisi della sua identità e della sua provenienza, hanno immediatamente contattato la Questura di Frosinone. Le indagini hanno permesso infine di ritrovare un block notes dove l’uomo aveva appuntato alcune frasi, tra cui la verosimile confessione del delitto: "Non volevo ucciderla. La amo".