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G8, caso ex no global Vecchi. Udienza il 20/1 alla Corte di giustizia Ue

10 gennaio 2022 | 13.27
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G8, caso ex no global Vecchi. Udienza il 20/1 alla Corte di giustizia Ue

Nuova tappa nel caso di Vincenzo Vecchi, l'ex no global italiano ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001 e che è stato arrestato in Francia nell'agosto del 2019 dopo una latitanza di 8 anni e per il quale l'Italia richiede l'estradizione. Il 20 gennaio prossimo, infatti, è prevista un'udienza alla Corte di Giustizia Ue al Lussemburgo. L'udienza, che non dovrebbe arrivare a una decisione, sarà l'occasione per ascoltare le argomentazioni dei legali di Vecchi che era stato condannato, con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione italiana il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova.

La Corte di Cassazione francese, infatti, il 26 gennaio 2021, aveva deciso di chiedere un parere alla Corte di Giustizia dell'Ue su tre questioni pregiudiziali che riguardano il principio della doppia incriminazione; le modalità di esecuzione del mandato di arresto europeo e sulla possibilità della suddivisione dei reati che potrebbero porre un problema per quanto riguarda la proporzionalità della pena.

L'udienza alla Corte di Giustizia europea, riferisce il Comitato di solidarietà a Vecchi, "era stata richiesta dagli avvocati della difesa e accordata dalla Corte che conferma così la pertinenza degli argomenti che sono stati presentati". Per il Comitato di solidarietà a Vecchi "la questione è essenziale: Vecchi rischia sempre oltre 12 anni di carcere in Italia per la sua partecipazione alle manifestazioni anti G8 a Genova nel 2021". Per il Comitato "la pena è totalmente ingiusta e assurda" e "sarebbe incomprensibile che venisse validata nello spazio giuridico europeo".

Il 4 novembre 2020 la Corte di Appello di Angers non aveva riconosciuto le condanne per devastazione e saccheggio comminate dall'Italia a Vincenzo Vecchi ma aveva riconosciuto le condanne per l'aggressione a un fotografo e per la detenzione di oggetti pericolosi (una molotov). Vecchi, secondo la Corte di Appello di Angers, avrebbe dovuto comunque scontare in prigione la pena di 1 anno, 2 mesi e 23 giorni. Il 6 novembre il Procuratore di Angers aveva deciso di ricorrere contro la decisione della Corte di Appello. Il 12 novembre 2020 anche i legali di Vecchi avevano presentato un ricorso in Cassazione.

Vecchi, 48 anni, era stato condannato, con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione italiana il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova. Aveva inoltre riportato una condanna a 4 anni di reclusione per alcuni scontri che hanno avuto luogo in occasione di una manifestazione antifascista a Milano nel marzo del 2006. Per quanto riguarda la condanna per i fatti di Milano è stato ritenuto in Francia che la pena era stata già scontata e quindi è decaduto uno dei due mandati europei. Vecchi, originario di Bergamo, vive attualmente a Rochefort-en-Terre, in Bretagna, da quando è stato scarcerato, ossia dal 15 novembre 2019. Prima del suo arresto lavorava da molti anni come imbianchino mentre adesso ha ritrovato un lavoro nella costruzione di alloggi ecologici a Questembert, sempre in Bretagna.

Il caso dell'ex no global Vecchi era già finito in Francia alla Cassazione. Dopo la decisione del novembre del 2019 della Corte di Appello di Rennes che aveva deciso la scarcerazione di Vecchi il Procuratore di Rennes era ricorso i Cassazione. Il 18 dicembre 2019 la Corte francese aveva annullato la sentenza del tribunale di Rennes che aveva ritenuto che la procedura nei confronti di Vecchi fosse nulla in quanto il Procuratore francese non aveva trasmesso alle autorità italiane il nome dell'avvocato italiano di Vecchi e questo, aveva stabilito la Corte, aveva portato un pregiudizio ai diritti della difesa. La Corte di Appello di Angers, invece, si è espressa nel merito della questione, cioè sulla regolarità del mandato di arresto europeo.

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